I direttori e i titolari delle farmacie inglesi «devono valutare in modo continuativo la presenza di personale in servizio e delle competenze» con cui garantire i servizi di Pharmacy First, il programma lanciato all’inizio del mese che delega alle farmacie il trattamento di sette patologie minori. È la raccomandazione contenuta nella lettera che – secondo quanto scrive la rivista Chemist&Druggist – hanno inviato alle farmacie Duncan Rudkin e Roz Gittins, amministratore delegato e direttore del General pharmaceutical council (Gphc), l’orgnismo indipendendene che vigila su deontologia della professione e qualità del servizio farmaceutuico.
Il documento, in particolare, ricorda che «offrire ulteriori servizi comporta per le farmacie sfide ma anche opportunità», ma ammette anche che il lancio del nuovo programma cade in un momento in cui la farmacia è sottoposta a «pressioni significative», È quindi essenziale, prosegue la lettera, che titolari e direttori assicurino adeguato supporto ai loro team.
Questo, proseguono i due dirigenti del Gphc, vuol dire che ogni farmacia deve valutare se è in grado in quel particolare momento di offrire un servizio in piena sicurezza, considerato il personale a disposizione e le risorse aggi8ntive che sono necessarie per garantire la sicurezza del paziente».
La lettera, inoltre, sottolinea che le farmacie devono disporre di «sufficiente personale formato, cioè con conoscenze e competenze adeguate a fornire tutti i servizi della farmacia in modo sicuro ed efficace». In aggiunto, i team delle farmacie devono essere messi nelle condizioni di «poter sollevare dubbi e preoccupazioni con l’incoraggiamento di un ambiente di lavoro predisposto alla sincerità, all’onestà, allo sviluppo e all’apprendimento continuo».
Come nota la rivista, la lettera del GphC arriva pochi giorni dopo le rivelazioni di alcuni “locum” (farmacisti a chiamata) in servizio nelle farmacie Rowlands, che si sentivano «intimiditi» dalle pressioni della catena perché partecipassero al programma Pharmacy First.
Anche il gruppo della gdo Asda, cui fanno capo circa 250 farmacie in attività all’interno dei supermercati dell’insegna, aveva esercitato pressoioni sui suoi locum in vita della partenza del servizio Pharmacy First, con una mail che minacciava di esclusione dalle chiamate per i farmacisti che si rifiutavano di assicurare il servizio. Il mese scorso, ricorda ancora Chemist&Druggist, un sondaggio aveva riferito che quasi la metà dei farmacisti intervistati era dell’idea che le farmacie inglesi non disponessero di personale sufficiente per assicurare gli attuali servizi, figurarsi i nuovi di Pharmacy First.