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Pharmacy First, secondo survey frenano medici e scarsa comunicazione

26 Settembre 2024

La protesta per il nuovo contratto lanciata ad agosto dai medici di famiglia, che prevede il contingentamento delle visite ambulatoriali, sta riducendo il numero dei pazienti inviati dai curanti in farmacia sotto l’egida di Pharmacy First. È quanto rivela un sondaggio condotto a metà settembre da Community pharmacy England (Cpe, il comitato che rappresenta le farmacie nei negoziati con il Nhs) su un campione di 4.589 titolari: quasi la metà (48,5%) afferma di avere registrato un calo dei pazienti segnalati dai medici per il servizio, una quota simile (47,6%) riferisce di assistiti sempre più frustrati per le difficoltà che incontrano a farsi visitare. Il 45,1% dei farmacisti, inoltre, segnala tempi più lunghi per la ripetizione delle ricette, mentre il 43,7% sostiene che ora per risolvere una prescrizione problematica occorre più tempo.

Alla protesta, come spiega il Pharmaceutical Journal, non partecipano tutti i medici di mg, ma è stata comunque attuata dopo che il 98% degli aderenti alla British medical association aveva votato a favore di azioni per «proteggere la medicina di base»  e ottenere un contratto adeguato. Secondo un sondaggio pubblicato da GP Pulse ad agosto, più di un quarto degli studi medici ha limitato a 25 il numero di visite giornaliere.

Il sondaggio di Cpe, dal canto suo, rivela anche che più del 60% degli intervistati ha espresso dubbi sulla possibilità di riucire a raggiungere il target minimo di consultazioni che Pharmacy First richiede a settembre e ottobre per riscuotere il forfait mensile di mille sterline (circa 1.200 euro).

Quando il programma era partito, a gennaio, la soglia richiesta era di una sola consultazione al mese, a settembre saranno 20 e a ottobre 30. La stragrande maggioranza degli intervistati (86,9%) addebita alle ridotte segnalazioni dei medici uno dei motivi per cui non riesce a raggiungere il target mensile, l’81,4% indica anche la mancanza di pubblicità del servizio.

Ai primi di settembre il Pharmaceutical Journal aveva rivelato che dall’avvio del servizio le farmacie inglesi hanno già perso 10 milioni di sterline per non aver raggiunto le soglie minime nei mesi passati. «Pharmacy First è un servizio cruciale, non solo per i pazienti ma anche per le farmacie» ha dichiarato Janet Morrison, direttore esecutivo di Cpe «tuttavia, per garantire il successo continuo del programma è necessario che il Nhs promuova costantemente ed efficacemente il servizio, oltre ad aumentare le segnalazioni».

Come noto, Pharmacy First delega alle farmacie del territorio la gestione di sette patologie di bassa complessità, tra le quali emicranie, mal di gola e infezioni delle vie urinarie.