Farmacia e medico di famiglia non lavorano per compartimenti stagni ma devono collaborare per la sostenibilità della sanità pubblica. Lo dice la nuova convenzione nazionale dei medici di famiglia francesi, che sindacati di categoria e assicurazione sanitaria (la Cnam) hanno firmato l’altro ieri dopo una lunga e ruvida trattativa. Oltre ad aumentare gli onorari professionali, l’accordo impegna i mmg a collaborare con le farmacie per promuovere l’appropriatezza delle cure e uso oculato delle risorse.
In particolare, scrive il Quotidien du pharmacien, l’obiettivo è quello di contenere le politerapie, «facendo affidamento quando necessario alla collaborazione farmacista-medico». L’obiettivo assegnato ai prescrittori è di ridurre di quattro molecole i trattamenti dei pazienti cronici over 64 che assumono più di dieci principi attivi e di due i trattamenti che includono più di cinque principi attivi.
A tal fine, recita la convenzione, i medici devono avviare con i pazienti una consultazione strutturata (compenso 60 euro) che include una revisione farmacologica condivisa (Bpm, Bilan partagé de médication). È in questo ambito che si iscrive la collaborazione con i farmacisti, il cui compito sarà quello di individuare e segnalare sovrapposizioni tra farmaci o potenziali iatrogenicità.
Sinergia interprofessionale all’orizzonte anche a proposito di prescrizioni off label: la convenzione si propone di ridurre al di sotto del 20% il tasso di ricette che esulano dalle indicazioni approvate per alcuni farmaci “critici”, come gli analoghi del Glp-1. Con il nuovo accordo, i medici si impegnano a «collaborare con il farmacista» quando quest’ultimo segnala rischi di non rimborsabilità per una prescrizione off label.
«La nuova convenzione dei medici francesi» commenta la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «richiama da vicino i contenuti della delibera sulla farmacia dei servizi varata il 28 maggio dalla Regione Lombardia, che istituisce la ricognizione farmacologica in farmacia. Meccanismo e obiettivo sono gli stessi: collaborare con i medici di famiglia per ottimizzare le politerapie dei cronici, attraverso una consultazione preliminare che serve poi al mmg per effettuare una revisione del trattamento. Il tutto allo scopo non soltanto di ottimizzare la spesa sanitaria, ma anche ridurre i rischi di sovrapposizioni ed effetti iatrogeni».