Allargare il novero dei vaccini che le farmacie del territorio possono somministrare alla popolazione significa allargare copertura e protette. Lo ha detto il Psnc, il Comitato che negozia per conto delle farmacie i rinnovi contrattuali con il servizio sanitario, rispondendo a una consultazione lanciata dallo stesso Nhs. Il Comitato, recita una nota, sostiene i progetti del servizio sanitario per “stagionalizzare” la vaccinazione contro covid e integrarla con altri vaccini indirizzati agli stessi target e negli stessi tempi.
L’invito alle parti sociali perché si esprimessero era stato pubblicato sul sito web del governo e aggiornato il 22 settembre scorso: Nhs England, in sostanza, sta valutando la possibilità di mettere in campo per la stagione 2023/2024 «un approccio integrato alle vaccinazioni». «Le farmacie» ha risposto il Psnc «sono orgogliose di fornire servizi vaccinali convenienti, in termini di tempo e luogo, come l’offerta “walk-in” (cioè a libero accesso) che la maggior parte degli esercizi già offre nell’ambito della campagna antinfluenzale».
Il Comitato, inoltre, osserva che se si inserissero già da subito le vaccinazioni tra i servizi “avanzati” che le farmacie offrono in regime convenzionato, sarebbe possibile standardizzare le procedure senza intaccare l’autonomia degli enti locali riardo alla selezione delle farmacie da coinvolgere».
I dati pubblicati da Nhs Digital e dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito mostrano che nel 2021/2022 i tassi di copertura tra i bambini inglesi sono calati in 13 delle 14 vaccinazioni raccomandate, nessuna delle quali ha soddisfatto l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (95%).
«Abbiamo sempre saputo, e le prove lo supportano, che le farmacie del territorio sono uno degli ambienti più apprezzati e accessibili per le persone che si vaccinano» ha ricordato Alastair Buxton, direttore dei servizi presso il Psnc».