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Regno Unito, farmacie preoccupate per i costi generati dall’emergenza

28 Maggio 2020

Finanziamenti alle farmacie più congrui, sostituibilità di tutti i farmaci prescritti, migliore comunicazione sulle carenze, rimborsi del servizio sanitario più efficienti. Sono alcune delle richieste formulate dai farmacisti inglesi nel sondaggio condotto tra il primo aprile e il 10 maggio dalla rivista specializzata Chemist&Druggist su un migliaio di professionisti, in servizio nelle farmacie del territorio.

Dall’indagine, il servizio farmaceutico anglosassone esce con un giudizio positivo: quasi un quarto del campione (il 24%) ritiene che il personale della farmacia in cui lavora abbia affrontato «davvero bene» la crisi da covid e sia riuscito «ad adattarsi alla situazione»; poco più di un terzo (36%) afferma che il proprio team è stato «brillante» ma il sovraccarico di lavoro l’ha sopraffatto ed è stata dura venirne fuori; un altro 18% ritiene che i suoi colleghi hanno fatto il proprio dovere ma hanno dovuto lottare con lo stress da pandemia. Infine, il 12% dice che il proprio team ha rivelato nell’emergenza capacità di reazione diverse, con alcuni che hanno resistito alle tensioni meglio di altri, e il restante 10% ammette di avere avuto difficoltà a rassicurare e motivare lo staff.

Nel corso della pandemia, poi, le farmacie sono state messe sotto pressione dal boom delle richieste di recapito domiciliare dei farmaci, dalla penuria di dpi e infine dalla brusca impennata delle prescrizioni, cresciute in alcuni casi anche di tre volte.

Tra le richieste avanzate dal campione, invece, spicca quella di ulteriori finanziamenti per assumere personale aggiuntivo e offrire assistenza a domicilio più estesa ai pazienti disagiati. «I rimborsi del servizio sanitario» ha commentato uno degli intervistati «non sono più adeguati ai costi di approvvigionamento che sosteniamo, i servizi quindi non sono più sostenibili a lungo termine e le farmacie che più indebitate andranno presto in rovina».

Tra le richieste, anche quella di un supporto più evidente per la sicurezza del personale. Il Nhs ha erogato a ogni farmacia un contributo di 300 sterline per l’acquisto di schermi protettivi, ma i prezzi di queste attrezzature sono cresciuti velocemente. E poi servono misure per scoraggiare la crescente conflittualità dei clienti. «Quando i medici hanno chiuso i loro studi» ha detto un altro farmacista «si sono riversati tutti nelle farmacie. Siamo stati aggrediti o insultati per cose di cui non avevamo alcuna responsabilità». Un altro intervistato ha detto che è urgente lanciare una campagna «per migliorare la percezione pubblica della farmacia». Quando si dice che tutto il mondo è Paese.