Ci sono anche i farmacisti del territorio tra i professionisti della sanità inglese che verranno vaccinati contro il covid in via prioritaria, non appena cominceranno a essere disponibili le prime forniture. E’ quanto riporta un articolo del Pharmaceutical Journal che cita dichiarazioni provenienti dal Pharmaceutical services negotiating committee (Psnc), il comitato che negozia per conto delle farmacie i rinnovi contratuali con il Nhs. Il personale della farmacia, è stato assicurato al Psnc, rientrerà nel secondo scaglione delle categorie da vaccinare con urgenza, dopo gli anziani in casa di cura e assieme agli operatori sociosanitari e ai pazienti con più di 80 anni.
L’indicazione arriva da una lista che il Comitato nazionale per le vaccnazioni (Jcvi) aveva pubblicato a settembre in via provvisoria. Tuttavia, scrive la rivista, lo stesso comitato ha avvertito che «una decisione finale sui livelli di priorità per gli operatori sanitari e sociali dipenderà dalle caratteristiche del vaccino e dall’epidemiologia che si registrerà alla partenza della campagna».
Intanto il Governo sta lavorando con il Nhs per cominciare a fornire i primi vaccini da dicembre, dopo la notizia che il farmaco di Pfizer e BioNTech è risultato essere efficace in più del 90% dei casi. In una lettera inviata il 9 novembre ai Primary care networks, le reti dei medici di famiglia in cui dal 2019 sono organizzate le cure primarie, il Servizio sanitario inglese ha chiesto a ognuna di individuare una struttura con requisiti tali da consentire un migliaio di vaccinazioni alla settimana. Il personale, diceva la lettera, dovrà essere fornito dai network, mentre le forniture potrebbero essere assicurate dalle farmacie.
Il Psnc, scrive ancora il Pharmaceutical Journal, è in trattative con il Governo perché le farmacie del territorio non distribuiscano soltanto i vaccini ma li somministrino anche, tuttavia ha anche avvertito che «la campagna sarà molto diversa da quelle influenzali». Jonathan Van-Tam, vicedirettore del servizio medico inglese, ha detto ieri che il programma vaccinale contro covid rappresenta «una sfida enorme» e quindi serviranno modelli di pianificazione «innovativi». «Sarà qualcosa di simile a una vaccinazione di massa» ha chiarito «quindi dovremo appoggiarci a centri vaccinali serviti da una rete di distribuzione analoga all’attuale».