Alla luce dei dati raccolti finora sulle reazioni anafilattiche e considerata l’esigenza di accelerare le vaccinazioni per prevenire i contagi da omicron, i 15 minuti di osservazione post-inoculo diventano controproducenti, perché riducono il numero di persone che possono essere protette nello stesso intervallo di tempo. E’ quanto sostengono in un parere diffuso nei giorni scorsi i quattro Chief medical officer (Cmo) del Regno Unito, ossia i consiglieri medici per la sanità pubblica dei quattro governi della corona (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord).
Il parere, come spiega una nota nel Nhs, tiene conto delle considerazioni formulate dal Gruppo di lavoro sui profili di rischio-beneficio dei vaccini covid (Ewg, Vaccine benefit-risk expert working group), delle valutazioni degli uffici del Nhs per la pianificazione e di altri esperti: la ridotta incidenza delle reazioni anafilattiche ai vaccini covid rapportata all’urgenza di accelerare la campagna vaccinale, è in sostanza la valutazione dei Cmo, rendono più dannosi che opportuni i 15 minuti di osservazione post-inoculo. Tale fase, quindi, non dovrebbe essere più osservata quando si somministrano la seconda dose e la cosiddetta dose “booster” di vaccino mrna, omologa o eterologa.
La rimozione del periodo di osservazione, prosegue il parere, sarebbe una misura temporanea dettata da esigenze di salute pubblica, da attuare con il consenso dei ministeri della Salute dei quattro governi nazionali. Quando verrà a cessare l’urgenza di vaccinare il più rapidamente possibile il maggior numero di persone, è l’indicazione dei Cmo, toccherà alla Mhra (l’Aifa britannica) e agli altri organismi sanitari prendere una decisione definitiva sulla questione.