Dal primo gennaio 2021, quando la direttiva europea sui medicinali contraffatti cesserà di avere efficacia nel Regno Unito in seguito all’uscita definitiva dall’Ue, il Paese potrebbe trovarsi a fronteggiare un crescente afflusso di medicinali falsificati. A lanciare l’allarme la Royal pharmaceutical society (l’Ordine dei farmacisti inglesi), che nei giorni scorsi ha chiesto al segretario di governo per la sanità e l’assistenza sociale, Matt Hancock, l’adozione di sistemi di sicurezza con i quali autenticare la genuinità dei farmaci che si spostano tra l’Ue e il Regno Unito.
«La nostra preoccupazione» si legge in un comunicato della Royal society «è che l’abrogazione delle attuali misure di sicurezza (il sistema di tracciatura europeo dei medicinali, ndr) possa lasciare il Regno Unito vulnerabile a importazioni di medicinali contraffatti, con ricadute sulle terapie dei pazienti inglesi ed europei».
La presidente della Società farmaceutica, Sandra Gidley, ha affermato in particolare che l’assenza di piani per impedire che dopo la Brexit finale medicinali falsificati o contraffatti entrino nel Regno Unito «è “inaccettabile. Nella nostra lettera al governo abbiamo sottolineato che la sottoscrizione di accordi tecnici con l’Ue è ora più cruciale che mai. La via ideale da seguire è la continuità delle disposizioni adottate dalla direttiva, ossia la connessione tra Regno Unito ed Europa dei sistemi di sorveglianza».