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Regno Unito, l’antitrust alle farmacie: aumenti ingiustificati dei prezzi

30 Giugno 2020

Nell’attuale emergenza, le farmacie sono talvolta costrette a sostenere costi aggiuntivi – per la sanificazione o i dpi da fornire al personale – che potrebbero obbligare a contenuti aumenti dei prezzi. Ma non sono assolutamente giustificati gli sproporzionati ricarichi che alcuni esercizi stanno praticando su generi essenziali come igienizzanti mani, mascherine e paracetamolo. E’ quanto scrivono il General pharmaceutical council (Gphc, l’autorità indipendente che vigila su deontologia e disciplina della professione) e l’antitrust britannica (Cma) in una lettera congiunta inviata ieri ai proprietari e ai direttori delle farmacie inglesi.

L’incipit è diplomatico come si converrebbe quando ci si rivolge a professionisti che in questa emergenza hanno dato tutto. «La vita di tante persone» scrivono le due organizzazioni «fa oggi affidamento sulla cura e sulla professionalità dei farmacisti, del personale delle farmacie e dei loro titolari. Ringraziamo la stragrande maggioranza delle farmacie che si sta impegnando per fare quanto serve e prendersi cura delle persone, nonostante le difficili condizioni che stiamo vivendo».

E’ quindi vitale, prosegue la lettera, che «la fiducia nella farmacia sia preservata». Tuttavia, sono state raccolte segnalazioni «secondo le quali una piccola minoranza di farmacie sta cercando di beneficiare della pandemia per alzare ingiustificatamente i prezzi di prodotti essenziali e ancora molto richiesti come disinfettanti per mani, maschere protettive e paracetamolo». Potrebbero essere casi isolati, ammettono le due organizzazioni, «ma agli occhi del pubblico il fenomeno ha rilevanza», quindi va preso in considerazione.

L’antitrust, in particolare, dice di essere conscio che «le farmacie potrebbero essere costrette a comprare a prezzi più alti dai grossisti per l’accresciuta domanda, da cui un aumento dei costi che si riflette sui prezzi al pubblico della farmacia stessa». Ma, ricorda il garante, i proprietari possono sempre segnalare all’autorità eventuali comportamenti scorretti dei fornitori, attraverso la procedura di reclamo online disponibile sul sito della Cma.

Per l’antitrust, tuttavia, non sono giustificabili le farmacie che applicano ricarichi eccessivi sui prezzi all’ingrosso. L’invito, quindi, è quello di continuare a praticare margini e prezzi in uso prima di covid: l’antitrust, ricorda la lettera, dispone di poteri che le consentono di dissuadere dall’uso di pratiche sleali e può rivolgersi alle singole farmacie per raccogliere informazioni su acquisti e condizioni commerciali. E’ stato fatto di recente con quattro retailer, tra i quali una farmacia, sospettati di avere alzato ingiustificatamente i prezzi su alcuni prodotti ad alta richiesta. Se si dovesse concludere che ci sono state violazioni alla legge sulla concorrenza, è l’avvertimento finale dell’antitrust, scatterebbero sanzioni pecuniarie rilevanti.