Nel Regno Unito la pandemia torna a macinare numero spaventosi e allora il governo ripristina il servizio di recapito a domicilio dei farmaci interrotto a fine luglio con il superamento della prima ondata. L’annuncio arriva da una lettera firmata da Keith Ridge, direttore del servizio farmaceutico inglese, ed Ed Waller, direttore per il Nhs dell’assistenza primaria: rinnovata la loro «inalterata gratitudine» alle farmacie del territorio, i due dirigenti hanno avvertito che con il riacutizzarsi del contagio il servizio di consegna è stato riavviato dall’altro ieri e si protrarrà fino al 3 dicembre.
Come nella fase precedente, prosegue la lettera, farmacie e medici che dispensano dovranno assicurare il recapito domiciliare a tutti gli assistiti che rientrano nella categoria dei pazienti “protetti” (shielded, schermati, in inglese): l’elenco, aggiornato il 4 novembre, comprende ora due nuove categorie, gli adulti con malattia renale cronica avanzata e gli adulti con sindrome di Down. A questi come agli altri gruppi sociali protetti, il Governo ha diramato il consiglio di «non recarsi in farmacia».
Nella stessa lettera, i due dirigenti del servizio sanitario hanno ricordato le misure di contenimento che le farmacie devono osservare in questa seconda ondata: in caso di chiusura temporanea o modifica dell’orario di apertura, occorre inviare una segnalazione al servizio online Nhs 111; dal 1 novembre, inoltre, non è più necessario far firmare la ricetta al paziente (per motivi igienici, ovviamente). «Le farmacie e i loro farmacisti» ha dichiarato Alastair Buxton, direttore dei servizi Nhs presso il Pharmaceutical services negotiating committee «rimangono al fianco dei soggetti più fragili per aiutarli nella pandemia. E’ un lavoro importantissimo che però mette sotto pressione le risorse delle farmacie stesse, siamo quindi soddisfatti che con la riapertura del servizio arrivino anche nuove risorse con cui finanziare il recapito domiciliare».