Secondo l’Agenzia del farmaco britannica (Mhra, Medicines and healthcare products regulatory agency) le evidenze attualmente disponibili non consentono di individuare un nesso causale tra l’uso degli agonisti del recettore Glp-1 e la comparsa di comportamenti suicidari, propositi di autolesionismo e depressione. La dichiarazione conclude l’indagine sulla sicurezza avviata dall’Agenzia in seguito a una revisione dei rapporti post-marketing che aveva fatto emergere rischi di pensieri suicidari e autolesionismo in associazione all’uso di farmaci come exenatide, lixisenatide, liraglutide, dulaglutide e semaglutide.
A seguito di tali segnalazioni, l’Mhra aveva richiesto ai titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio di condurre sui loro medicinali approfondite revisioni della sicurezza. La conclusione è che i dati disponibili non supportano un’associazione causale tra l’uso degli agonisti del recettore Glp-1 e le reazioni psichiatriche segnalate. Pertanto, l’Mhra ha dichiarato che al momento non sono necessarie modifiche alle informazioni sui prodotti, anche se continuerà a monitorare attentamente l’uso di tali prodotti e valuterà eventuali nuovi dati che dovessero emergere.
Nel frattempo, cresce nelle autorità britanniche la preoccupazione di possibili sovraconsumi di Wegovy, in particolare dopo che a luglio l’Mhra aveva approvato l’uso di semaglutide per «ridurre il rischio di gravi problemi cardiaci» negli adulti in sovrappeso. L’Advertising standards authority (Asa, l’agenzia che vigila sulla correttezza della comunicazione pubblicitaria) ha segnalato la rimozione quotidiana di circa 100 post sui social media che pubblicizzano medicinali soggetti a prescrizione, inclusi i prodotti per la perdita di peso. Le autorità sanitarie britanniche, come il ministero della Salute, stanno valutando un controllo clinico più rigoroso e una maggiore regolamentazione riguardo alla prescrizione online di farmaci per la perdita di peso, in risposta alle crescenti preoccupazioni per la salute pubblica.