Secondo tre farmacisti inglesi su quattro tra coloro che lavorano nelle farmacie del territorio, negli ultimi 12 mesi sono aumentate le aggressioni e le prepotenze da parte dei pazienti. A rivelarlo un sondaggio sul condotto dal Pharmaceutical Journal, la rivista della Royal pharmaceutical society, per misurare la soddisfazione degli iscritti verso salario e condizioni di lavoro. Nell’ambito dell’indagine, in particolare, è stato chiesto a 949 farmacisti impegnati in vari settori se nell’ultimo anno le aggressioni fisiche o verbali dei pazienti fossero diminuite o aumentate. Il 44% ha affermato di avere osservato un incremento di tali episodi, il 17% ha invece parlato di un’invarianza, il 37% ha dichiarato di non aver subito alcun abuso.
Ben diverse le risposte provenienti dai farmacisti che operano nelle farmacie del territorio: il 74% (su un campione di 400 professionisti) ha detto di avere osservato un incremento delle aggressioni, il 17,5% riferisce di non avere notato aumenti significativi e il 7% sostiene di non avere mai subito alcun abuso.
Rispetto allo stesso sondaggio condotto un anno fa, scrive il Pharmaceutical Journal, le testimonianze che riferiscono di un incremento delle prevaricazioni sono cresciute di 17 punti percentuali. Nel 2020, infatti, “soltanto” il 57% dei farmacisti del territorio aveva denunciato un aumento delle aggressioni verbali da parte dei pazienti.
«I risultati di questo sondaggio sono allarmanti» ha commentato Claire Anderson, presidente della Royal pharmaceutical society «le farmacie sono una risorsa importante in ogni comunità e sono lì per aiutare gli assistiti. È quindi fondamentale che il loro personale possa lavorare in sicurezza e non si senta minacciato. Continueremo a collaborare con il Ssn, il governo e i pazienti perché le farmacie riescano a operare in piena tranquillità».
Nel luglio scorso, come riferito da FPress, Boots aveva iniziato a fornire ai dipendenti di 60 delle sue farmacie alcune “bodycam”, videocamere portatili da indossare, per registrare soprusi o prepotenze da utilizzare poi come prova in caso di denunce. Ad aprile, l’Associazione per la difesa dei farmacisti aveva pubblicato i risultati del sondaggio condotto tra 1.200 professionisti, secondo il quale il 90% degli intervistati aveva assistito nel mese precedente ad aggressioni o minacce nella farmacia in cui lavorava.