Gli adulti che nel Regno Unito hanno almeno una comorbilità correlata al peso e un Bmi pari o superiore a 35 kg/m2 o superiore potrebbero vedersi presto prescrivere la semaglutide per trattamenti della durata massima di due anni. È quanto prevedono le direttive pubblicate ieri dal Nice (National institute for health and care excellence), l’ente pubblico cui spetta l’emanazione delle linee guida per la pratica clinica e sanitaria. Le nuove indicazioni affermano che l’agonista del recettore del peptide simile al glucagone (Glp-1) dev’essere prescritto dai servizi specialistici del Nhs per l’obesità, insieme a una dieta ipocalorica e a una maggiore attività fisica.
La raccomandazione, riferisce il Pharmaceutical Journal, si basa sulle prove dello studio controllato randomizzato Step 1 (Semaglutide treatment effect in people with obies), i cui risultati mostrano che rispetto al placebo il farmaco fa perdere il 12% in più di peso corporeo.
Lo studio dimostra anche la maggiore efficacia di semaglutide rispetto a liraglutide, un altro agonista del recettore Glp-1, e può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Il farmaco, spiega la rivista inglese, potrebbe essere prescritto anche alle persone con un Bmi compreso tra 30,0 e 34,9 kg/m2 e una comorbidità correlata al peso come il diabete mellito di tipo 2 o l’ipertensione.
Semaglutide, che viene somministrato tramite autoiniezione ogni settimana , agisce sopprimendo l’appetito di una persona imitando l’ormone Glp-1, che viene rilasciato dopo aver mangiato. Fa sentire sazie le persone che lo usano, con il risultato che le persone mangiano di meno e riducono il loro apporto calorico complessivo.
Nelle sue linee guida il Nice limita la prescrizione del farmaco per un massimo di due anni nell’anmmbito di una «gestione multidisciplinare» del paziente in sovrappeso od obeso. In un dichiarazione resa ieri Helen Knight, direttore della valutazione dei farmaci al Nice, ha affermato che «le raccomandazioni garantiscono un rapporto qualità-prezzo sostenibile per i contribuenti». Dal canto suo Hannah Beba, farmacista consulente per il diabete del Nhs Leeds Clinical Commissioning Group (gli enti del servizio sanitario che commissionano a livello locale le prestazioni sanitarie) ha espresso al Pharmaceutical Journal «alcune riserve» sul tetto dei due anni, per la natura spesso recidivante dell’obesità. «Ho anche dubbi sulla capacità degli attuali servizi di assistenza di far fronte all’aumento della domanda che ne conseguirà».