«I Paesi dove sono state adottate misure precoci per arginare la pandemia di covid hanno registrato minori decessi». È la conclusione cui giunge un rapporto elaborato dall’Istituto Pasteur con il contributo di esperti provenienti da 13 Paesi dell’Europa occidentale. I principali risultati della ricerca sono stati pubblicati in uno studio apparso recentemente sulla rivista Bmc Global and Public Health. L’indagine ha approfondito la gestione della crisi sanitaria in diversi Paesi dell’Europa occidentale, valutando sovramortalità e tempistiche con cui sono state adottate misure volte a rallentare l’epidemia.
I ricercatori, in particolare, hanno confrontato l’eccesso di mortalità standardizzato per età e sesso nei vari Paesi nel periodo compreso tra gennaio 2020 e giugno 2022. I risultati indicano che i Paesi con il tasso di sovramortalità più basso sono quelli scandinavi e l’Irlanda, con valori compresi tra 0,5 e 1 decesso ogni milla abitanti. Francia, Germania e Svizzera seguono con un tasso di 1,5, l’Italia invece si posiziona in fondo alla classifica con un tasso di 2,7 decessi ogni mille abitanti.
Secondo lo studio, i Paesi che hanno meglio resistito alla pandemia, registrando i tassi di mortalità più bassi, sono quelli che hanno adottato misure restrittive in modo tempestivo, prima che gli ospedali entrassero in crisi. Tali Paesi hanno mostrato anche una maggiore resilienza economica rispetto ad altri.
In merito ai lockdown, una precedente ricerca aveva già evidenziato che queste misure avevano ridotto la trasmissione del virus fino al 73%, mentre i coprifuoco avevano contribuito a una riduzione del 34%. L’efficacia di quest’ultima misura, inoltre, risultava maggiore quando il coprifuoco veniva imposto nelle prime ore serali.