Non accade sovente che l’Italia si ritrovi ai piani alti delle classifiche europee. Succede invece con la ricetta dematerializzata, che nello Stivale riguarda l’85% circa delle prescrizioni. Secondo il Rapporto Ue Health at a glance, la media colloca il nostro Ssn nella fascia dei sistemi più digitalizzati dell’Unione, in un’avanguardia che comprende Regno Unito (90% delle ricette dematerializzate), Portogallo e Spagna (96 e 92%), Slovenia (90%), Danimarca (97%), Svezia (98%), Estonia (99%) e Finlandia (100%).
La ricerca, che sfrutta dati provenienti dal Pgeu, l’associazione delle farmacie e dei farmacisti europei, mostra un’Unione diversa dal solito, in cui a fare da punta di lancia sono soprattutto i Paesi dell’estremo Nord e del Mediterraneo. In coda, invece, spiccano i casi di Francia, Germania e Polonia, dove la dematerializzazione deve ancora cominciare (in Germania le prime ricette elettroniche inizieranno a circolare dal prossimo febbraio e qualche progetto pilota è già in corso).
Parecchio eterogenee le esperienze dei Paesi che hanno digitalizzato. Secondo quanto riferisce in un articolo la rivista specializzata Daz.online, la dematerializzazione attuata in Estonia consente agli abitanti di accedere alle loro prescrizioni anche dall’estero; in Svezia, invece, l’assistito può gestire la ricetta da un’app installata sullo smartphone, inviarla alla farmacia e preordinare il farmaco, persino visualizzare le scorte. Situazione non dissimile nella Repubblica Ceca e in Portogallo, dove un applicativo per cellulare sviluppato dalle associazioni locali dei farmacisti consente di ricevere la ricetta sul telefonino e inviarla alla farmacia.