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Sindrome post-vac, per il Paul Ehrlich Institute non ci sono prove di rischi

5 Luglio 2023

Il Paul Ehrlich Institute, l’agenzia federale tedesca per i vaccini e i biofarmaci, esclude la possibilità che ci siano rischi da “sindrome post-vac” e ribadisce la competa assenza di correlazioni causali tra vaccini covid e tali effetti. È, in sintesi, quanto recita il documento con cui l’Istituto – la massima autorità tedesca in fatto di vaccini – ha aggiornato nei giorni scorsi la dichiarazione rilasciata un anno fa sulla cosiddetta sindrome post-vac. Il termine, come spiega un articolo della rivista Daz.online, identifica la sintomatologia tipo “long-covid” che colpirebbe alcune delle persone vaccinate contro Sars-CoV-2.

L’aggiornamento, spiega il magazine, scaturisce da un’analisi dei casi sospetti di Pec segnalati in Germania e di quelli registrati nel database dell’Ema. La prima singolarità che salta all’occhio, osserva l’Istituto, è che il 50% circa delle segnalazioni di sospetta sindrome post-vac registrate dai sistemi di farmacovigilanza proviene dalla Germania, nonostante nel paese non sia certo stata somministrata la metà delle dosi inoculate in Europa.

Complessivamente, prosegue il Paul Ehrlich Institute, i casi sospetti registrati di effetti collaterali tipo sindrome post-vac sono 1.547 e comprendono sindrome da affaticamento cronico/encefalite mialgica, sindrome da tachicardia posturale (compresa la condizione denominata malessere post-sforzo) e la già citata sindrome post-vac (che però, sottolinea l’istituto, non è un termine accettato nel linguaggio medico).

Considerato poi che a oggi, in Germania, sono state somministrate oltre 192 milioni di dosi di vaccini covid, la conclusione è che il tasso di segnalazione delle sintomatologie correlabili alla sindrome post-vac ammonta a meno di un sospetto ogni 100.000 vaccinazioni, per un rapporto pari a 0,73/100.000.

Le segnalazioni di casi sospetti, ricorda ancora l’Istituto Paul Ehrlich, non implicano automaticamente l’esistenza di un nesso causale tra la vaccinazione e i sintomi rilevati. In aggiunta, i casi segnalati mostrano spesso informazioni incomplete e in molti frangenti non è possibile escludere con sicurezza che i soggetti colpiti abbiano contratto il covid in precedenza.