Nel giro di un anno è raddoppiata la percentuale di inglesi che fanno fatica ad acquistare i farmaci di cui hanno bisogno a causa delle carenze. Lo rivela un’indagine dell’Office for national statistics (Ons) pubblicata il 10 marzo scorso: il 5% delle 2.500 persone intervistate tra il 22 febbraio e il 5 marzo non ha potuto procurarsi i farmaci necessari perché non erano disponibili. Un anno fa, aveva risposto allo stesso modo il 2% di un campione costituito da 3.150 individui.
Agli intervistati, in particolare, è stato chiesto che cosa nelle ultime due settimane non sono state in grado di acquistare perché indisponibili: tra le possibili risposte alimenti essenziali, medicine , carburante o altro. L’Ons ripete il sondaggio ogni quindici giorni e, secondo quanto riporta il Pharmaceutical Journal, a gennaio erano il 10% gli inglesi che hanno riferito di problemi nel reperire i farmaci necessari. Tra il 21 dicembre l’8 gennaio, invece, hanno avuto difficoltà con l’acquisto dei medicinali il 14% dei 39-49enni.
Janet Morrison, amministratore delegato del Pharmaceutical services negotiating committee (Psnc, il comitato che negozia i rinnovi contrattuali con il servizio sanitario per conto delle farmacie del territorio) ha espresso disappunto per questi dati: «È intollerabile che al giorno d’oggi i pazienti non siano in grado di accedere ai farmaci di cui hanno bisogno. Le farmacie fanno tutto il possibile averli, ma il numero crescente di problemi dimostra che c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella catena di approvvigionamento».
Secondo altri dati dell’Ons, le persone che vivono nelle aree più remote dell’Inghilterra hanno incontrato difficoltà maggiori nell’acquisto di medicinali, con l’8% che ha segnalato problemi rispetto al 5% delle altre aree.