Non si placa l’offensiva del governo spagnolo contro omeopatia e medicine alternative. A settembre, in occasione del summit di Vienna dei ministri Ue della Sanità, Madrid aveva invitato l’Unione europea ad abrogare le norme che riconoscono lo status di medicinale ai preparati omeopatici. Nello stesso spirito, i ministeri spagnoli della Scienza e della Salute spagnoli hanno presentato ieri un piano d’azione contro quelle che i titolari dei due dicasteri hanno definito le «pseudo-terapie», omeopatia inclusa: gli interventi, come riporta un articolo del Quotidien du pharmacien, comprendono «misure per prevenire l’insegnamento della pseudoscienza nelle università spagnole» ed emendamenti alle norme vigenti per «combattere la pubblicità ingannevole» che su internet e i social network sostiene tali terapie. L’obiettivo? Educare gli spagnoli perché possano prendere decisioni più consapevoli sulla salute loro e di chi gli sta accanto».
L’intervento governativo si fa forte di una lettera aperta firmata di recente da mille medici e scienziati spagnoli, che esortava il ministro della Sanità a rafforzare la lotta contro le medicine alternative. L’esecutivo ha subito colto al volo l’invito, tanto che in una dichiarazione ha espresso rammarico per tutte le persone che ancora credono in queste «pseudo-terapie»: al riguardo il governo ha ricordato un sondaggio del 2016 dal quale emergeva che quasi il 60% degli spagnoli crede nell’utilità terapeutica dell’agopuntura e quasi il 53% all’efficacia dell’omeopatia.
Come noto, la Spagna non è l’unico paese europeo ad aver avviato campagne contro le terapie non convenzionali. In Inghilterra a dicembre i preparati omeopatici sono stati esclusi dalla rimborsabilià e in Francia, il governo ha annunciato nei mesi scorsi l’avvio di verifiche sui farmaci omeopatici, anche qui per un’eventuale esclusione dalla rimborsabilità. Tuttavia, come in Spagna, anche la maggioranza dei francesi crede fermamente nell’efficacia di questi prodotti.
