Sono soltanto tre su 26 i cantoni svizzeri dove la vaccinazione in farmacia è vietata e il farmacista deve limitarsi a consigliare e orientare. Ancora per poco però, perché dal primo ottobre si unirà alla maggioranza lo stato confederale di Aargau, nel nord della Svizzera. A dare il via libera un aggiornamento dell’ordinanza locale su medicinali e stupefacenti, che dal prossimo mese consente la somministrazione in farmacia di antinfluenzale, antimeningococcica e antitetanica. Restano invece esclusi i malati, le donne incinte e le persone sotto i 16 anni di età.
I farmacisti possono inoculare soltanto se sono in possesso di un certificato per vaccinazione e prelievo di sangue, oppure hanno conseguito una formazione equivalente e hanno frequentato i corsi di aggiornamento previsti. Le farmacie, inoltre, devono disporre di locali adeguati (in particolare un’area separata e schermata, con un lettino per far sdraiare il paziente), un sistema di certificazione della qualità e un’assicurazione per la responsabilità civile che copra il rischio specifico.
Il provvedimento, come spiegano le autorità cantonali in un comunicato, punta a sfruttare la capillarità e l’accessibilità delle farmacie per allargare la platea delle persone vaccinate. In ogni caso, sottolinea il comunicato, «l’offerta delle farmacie non può e non deve sostituire l’attività vaccinale dei medici». Gli ultimi due cantoni dove la somministrazione in farmacia rimane vietata sono quelli di Appenzell Ausserrhoden e Appenzell Innerrhoden.