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Svizzera, allo studio prezzo di rimborso sui generici e tagli ai margini in farmacia

25 Settembre 2018

Farmacie elvetiche preoccupate per la proposta del governo federale di introdurre un prezzo di riferimento sui farmaci generici rimborsati (non dissimile da quello in vigore nel nostro Paese) e ridurre il compenso a farmacie e medici che li dispensano (in alcuni Cantoni i generalisti sono autorizzati a prescrivere e distribuire). Timori e motivi che inducono i farmacisti svizzeri a dire no ai progetti federali sono stati esposti in una conferenza stampa organizzata congiuntamente da Pharmasuisse, la Federfarma elvetica, Patientenapotheke Apa (l’associazione nazionale dei medici forniti di dispensario) e Intergenerika, l’organizzazione svizzera dei produttori di off patent. La manovra cui sta lavorando il governo, è la tesi di farmacisti e medici, si accanisce ancora una volta sulle stesse categorie già colpite negli scorsi anni da misure che hanno ridotto la spesa sanitaria per centinaia di milioni di franchi. I nuovi interventi, in particolare, costerebbero a farmacie e prescrittori 50 milioni circa, mettendo a rischio la sopravvivenza di parecchie farmacie e la sostenibilità delle cure.

In effetti l’obiettivo delle misure che il Governo sta valutando per poi vararle dalla fine di dicembre mira a contenere la spesa farmaceutica delle assicurazioni sanitarie. Tutte le analisi dicono che in Svizzera il prezzo dei generici supera anche di due volte quello in vigore negli altri Paesi europei. Tra le proposte, dunque, c’è quella di istituire sui “senza brevetto” un sistema di prezzi di riferimento, che consentirebbe alle casse malattia di rimborsare soltanto fino a tale cifra. Per accrescere il risparmio, ci sarebbe poi l’intenzione di ridurre i compensi che farmacie, medici e ospedali ricevono sui generici (nel caso dei farmacisti titolari, attraverso un sistema misto basato su onorario professionale e margine sul prezzo).

Queste misure, è la risposta di farmacie e medici, rischiano però di compromettere la qualità del servizio farmaceutico. La loro controproposta, dunque, è quella di puntare sulle farmacie anziché togliere loro risorse, mettendo in campo incentivi alla sostituzione e soprattutto al consiglio del farmacista, in modo da accrescere aderenza alle terapie e corretto uso del farmaco. Secondo le organizzazioni che contestano la manovra del governo, da tali interventi arriverebbero risparmi per almeno 100 milioni di franchi all’anno.