Dal 26 dicembre i consumatori svizzeri non potranno più comprare su Amazon.com. Lo ha fatto sapere nei giorni scorsi lo stesso gigante di Seattle, con una lettera inviata ai suoi 100mila clienti elvetici: dalla fine del mese la piattaforma americana non consegnerà più in terra rossocrociata e gli amanti svizzeri dello shopping online dovranno rivolgersi alle “filiali” europee del gruppo, Amazon.de (Germania), Amazon.fr (Francia) oppure Amazon.it (Italia). Su molti dei quotidiani locali che hanno riportato la notizia è stato fatto notare che per il consumatore elvetico l’avvicendamento non è alla pari, perché la piattaforma americana offre un numero di referenze decisamente più ampio di quello dei tre siti europei. Se Amazon ha deciso di dirottare su questi marketplace gli acquisti provenienti dalla Confederazione, però, è per una ragione ben precisa: dal nuovo anno, infatti, entra in vigore la nuova tassazione sulle società estere che vendono per corrispondenza. In sintesi, tutti i gruppi che generano vendite a distanza (in Svizzera) per un valore superiore ai 100mila franchi all’anno saranno soggetti alla tassazione iva anche sui piccoli acquisti di prezzo inferiore ai cinque euro, per i quali oggi c’è l’esenzione.
«Questa è una vittoria per il commercio svizzero» ha commentato alla tv elvetica Jan Bomholt, economista ed esperto di e-commerce. La Svizzera, ha osservato, è poco attrattiva ed è troppo piccola, le vendite non raggiungono volumi tali da giustificare certi costi.