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Svizzera, si profila un alt all’eccezione dei farmacisti preparatori

30 Gennaio 2025

In Svizzera, il farmacista preparatore è un professionista diplomato che possiede competenze approfondite nella preparazione galenica, nella gestione del magazzino e nel supporto al farmacista quando dispesa. A Ginevra e nei cantoni francofoni, in virtù di una «eccezione legislativa» che perdura da oltre 60 anni, il farmacista preparatore può anche sostituire temporaneamente il farmacista titolare in caso di malattia, ferie o formazione. Questa deroga, tuttavia, dovrebbe essere abrogata per il 2028 a seguito di un giro di vite deciso dalle autorità sanitarie elvetiche.

Se ne parla da tempo. Già nel 2008 la legge federale sulla salute prevedeva l’abolizione della cosiddetta “eccezione francofona”, ma la forte mobilitazione della categoria, con una petizione promossa dall’Associazione ginevrina dei preparatori in farmacia e appoggiata da da 30.000 firme, aveva ottenuto un rinvio.

Ora, però, il quadro cambia. Come riportato dal quotidiano La Tribune de Genève, il dipartimento della Salute ha deciso di applicare rigorosamente la legge federale, eliminando ogni interpretazione flessibile della norma. Secondo il Dipartimento, nel corso degli anni si sono verificate «interpretazioni abusive» con sostituzioni dei farmacisti titolari troppo frequenti, al punto da portare alcune farmacie fuori dai limiti consentiti dalla legge. Altre, invece, hanno sempre rispettato rigorosamente la normativa.

Le conseguenze di questa decisione sono rilevanti. I pochi preparatori ancora attivi – la loro formazione è stata abolita nei primi anni Duemila – temono per il proprio futuro. I titolari di farmacia si troveranno di fronte a due scelte: assumere un farmacista, con un aggravio economico, oppure declassare il preparatore a un ruolo di assistente in farmacia, con una riduzione dello stipendio. Particolarmente colpite da questa decisione saranno le piccole farmacie, che dovranno riorganizzarsi per far fronte alla nuova normativa.

Nonostante tutto, la battaglia non è ancora chiusa. Alcuni deputati si sono schierati a favore del mantenimento dell’attuale sistema, sottolineando come, negli anni, non si siano verificati errori professionali imputabili ai preparatori in queste condizioni di esercizio. Le trattative tra l’Associazione ginevrina dei preparatori in farmacia e le autorità hanno portato a un’ultima proroga: la deroga resterà in vigore fino al 2028. Entro quella data, i preparatori dovranno trovare una nuova collocazione professionale. Resta da vedere se, nel frattempo, la categoria riuscirà a ottenere ulteriori concessioni.