Cinquanta milioni di dosi entro settembre oppure una penale di 10 euro a vaccino. E’ la misura cautelare inflitta ad AstraZeneca dal Tribunale di primo grado di Bruxelles nella causa intentata dall’Unione europea per le mancate consegne dei mesi scorsi. La decisione, come spiega Bruxelles in una nota, scaturisce dalla pesante violazione (“faute lourde”) degli obblighi contrattuali in cui è incorsa l’azienda anglo-svedese.
Alla luce dei ritardi che si stavano accumulando, sostiene in particolare la corte belga, AstraZeneca avrebbe dovuto fare compiere sforzo per rispettare il calendario concordato, coinvolgendo anche i siti di produzione britannici (che esplicitamente menzionati nel contratto).
Per questo motivo, il tribunale ha ingiunto ad AstraZeneca di recapitare ai Paesi Ue 50 milioni di dosi entro la fine di settembre, scaglionate secondo scadenze tassative: 15 milioni entro il 26 luglio, 20 milioni entro il 23 agosto, 15 milioni per il 27 settembre. E in caso di inadempimento, l’azienda dovrà pagare una penale di 10 euro per ogni vaccino non consegnato.
Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: «Questa decisione conferma la legittimità della nostra posizione: AstraZeneca non ha rispettato gli impegni contrattuali. La nostra campagna di vaccinazione, quindi, non solo offre risultati quotidiani per i nostri cittadini, poggia anche su solide basi giuridiche».