Dal 26 giugno tutti i “pharmacy technician” del Regno Unito, esclusa soltanto l’Irlanda del Nord, saranno autorizzati a dispensare anche i farmaci con obbligo di prescrizione purché rispettino i protocolli di riferimento. Lo ha confermato ieri alla rivista Chemist&Druggist il General pharmaceutical council (Gphc), l’ente che vigila sull’etica e sulle norme professionali. La novità, spiega la testata, fa parte di una serie di aggiornamenti legislativi promossi dal governo prima dello scioglimento del Parlamento, il 30 maggio, in vista delle elezioni del 4 luglio.
Il ministro della Farmacia, Dame Andrea Leadsom, ha firmato il 29 maggio gli emendamenti al regolamento sui farmaci per uso umano che conferiscono nuovi compiti ai tecnici di farmacia, dopo il via libera da parte della Camera dei Lord cinque giorni prima.
Gli emendamenti, che entreranno in vigore 28 giorni dalla firma del ministro, aggiungono i tecnici di farmacia all’elenco degli operatori sanitari che «possono erogare e somministrare medicinali» sulla base di una Patient group directive, ossia un protocollo per categorie di pazienti.
Secondo la relazione che accompagna gli emendamnti, le modifiche consentiranno ai pharmacy technician di «fornire assistenza diretta ai propri pazienti, consentendo così ai farmacisti di dedicarsi ad altre incombenze per il Nhs». I tecnici di farmacia, inoltre, aiuteranno «la farmacia a erogare un maggior volume di servizi clinici nell’ambito del Nhs».
La riforma tuttavia ha raccolto commenti difformi. Alcuni parlamentari, per esempio, hanno espresso preoccupazioni sul rischio che i tecnici di farmacia siano «mandati in prima linea per fare più ciò per cui sono qualificati». La Pharmacists’ Defense Association (Pda, il principale sindacato dei farmacisti dipendenti) aveva invece sostenuto a marzo che consentire ai tecnici di farmacia di dispensare sulla scorta di una Pgd lascerà i pazienti «strutturalmente esposti» e farà sbiadire la differenza tra «pharmacy technician e farmacista».
