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Uk, durante covid 1.300 urgenze prese in carico ogni giorno dalle farmacie

20 Giugno 2020

In otto mesi sono più di 332mila le richieste d’intervento che Nhs 111 – il numero telefonico per le urgenze del servizio sanitario inglese – ha dirottato sulle farmacie nell’ambito del Cpcs (Community pharmacist consultation service), il programma lanciato nella fine dell’ottobre scorso per sgravare i servizi di emergenza dagli accessi inappropriati. In media sono oltre 1.300 richieste al giorno prese in carico dalle farmacie e sul totale più di 180mila sono successive alla fine del gennaio scorso, quando il Nhs ha cominciato a prepararsi all’arrivo della pandemia da covid.

I dati provengono da un report diffuso ieri dal Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che rappresenta le farmacie nei rinnovi contrattuali con il servizio sanitario) e dicono che ormai sono 10.815 le farmacie inglesi che hanno aderito al Cpcs, ossia il 94% del totale. Quasi un terzo dei casi dirottati sulle farmacie (190mila assistiti) ha riguardato la fornitura urgente di un farmaco e durante l’epidemia queste richieste hanno rappresentato il 91% degli accessi registrati in tutta Londra.

«I farmacisti sono clinici altamente qualificati che svolgono un ruolo chiave negli interventi con cui il Nhs sta rispondendo alla più grande minaccia della nostra storia alla salute pubblica» ha commentato Simon Stevens, amministratore delegato del servizio sanitario inglese «nell’ambito del Cpcs stanno garantendo quotidianamente un servizio di consulenza e assistenza sicuro e accessibile».

«Le farmacie del territorio hanno sempre fornito assistenza di alta qualità» ha aggiunto Alastair Buxton, direttore dei servizi Nhs del Psnc «e hanno aiutato un gran numero di pazienti a gestire autonomamente piccoli disturbi o accedere a farmaci essenziali senza dover consultare il medico di famiglia. Il Psnc lavorerà con il servizio sanitario per sviluppare il Cpcs anche nelle altre strutture sanitarie».