Un terzo dei farmacisti non riesce a ottenere rifornimenti continui di dpi e il 94% non è in grado di conservare una distanza minima di due metri dagli altri colleghi nella farmacia in cui lavora. Un altro 40%, invece, non può mantenere la stessa distanza con i pazienti, in buona parte per le dimensioni della farmacia. E’ quanto rivela un sondaggio condotto dalla Royal pharmaceutical society (Rpd, l’equivalente del nostri ordine dei farmacisti) su un campione di 445 iscritti.
L’indagine, effettuata tra il 14 e il 20 aprile scorso, arriva a pochi giorni dall’aggiornamento con cui il Public health england (Phe, l’agenzia per i servizi sanitari) ha aggiunto alla propria guida sui dpi una raccomandazione per il personale delle farmacie che suggerisce l’utilizzo di mascherine mediche tipo iir in caso di contatti con casi possibili o confermati di covid.
Sandra Gidley, presidente della Rps, ha commentato l’indagine caldeggiando l’uso delle stesse mascherine da parte di chi lavora in farmacia e non è in grado di mantenere la distanza cautelativa da pazienti e colleghi. «Sono ancora troppe» ha detto «le farmacie che fanno fatica a reperire i dpi di cui hanno bisogno, quando invece non ci dovrebbero essere compromessi sulla sicurezza». Il governo, ha concluso Gidley, «deve intervenire e fornire dpi sufficienti per consentire a farmacisti e farmacie di affrontare la pandemia».