Nel Regno Unito farmaci per la perdita di peso come semaglutide e tirzepatide sono vengono pubblicizzati sempre più spesso sui social network da influencer che trattano questi prodotti alla stregua di un cosmetico o di un capo di abbigliamento. Lo racconta un anonimo farmacista inglese che gestisce una farmacia online in un articolo pubblicato dalla rivista Chemist&Druggist: di recente, spiega, siamo stati contattati da un influencer che si è offerto di aiutarci a “vendere” Mounjaro (farmaco a base di tirzepatide) ai suoi follower. Questa persona, prosegue il farmacista, sosteneva di poter “spostare” circa 5mila utenti e di avere già offerto i suoi servigi a un’altra farmacia online, per conto della quale aveva proposto ai suoi follower un codice promozionale con uno sconto sul prodotto del 35%. Ora, però, aveva messo gli occhi sul loro sito perché i prezzi erano migliori.
«Siamo una delle pochissime farmacie online che si rifiutano di distribuire codici sconto perché lo consideriamo poco etico» scrive il farmacista «quindi siamo rimasti scioccati nel constatare quante farmacie online oggi ricorrono a social influencer per accompagnare con sconti e promozioni i loro programmi di perdita del peso».
Basta una ricerca di cinque minuti su TikTok, continua il farmacista, per trovare diverse farmacie online che seguono questa pratica. L’influencer, in particolare, si è offerto di promuovere «il nostro sito internet e i farmaci per la perdita di peso indirizzandoci i suoi follower: riceve da loro ogni giorno moltissime domande su dove acquistare questi prodotti, con un codice sconto e un link diretto li indirizzerei da loro». Da notare che quella dei codici sconti è una pratica ormai diffusissima tra gli influencer di Instagram e degli altri social network. L’obiettivo non è tanto (o non solo) quello di motivare i potenziali acquirenti, ma di “misurare” la capacità dell’influencer di spostare pubblico: a ognuno di loro, infatti, vengono assegnati codici diversi e così l’azienda o il rivenditore online possono attribuire gli acquisti a ogni singolo influencer.
«Abbiamo rifiutato la richiesta» prosegue l’anonimo farmacista inglese «perché non tolleriamo un comportamento così aggressivo e inappropriato, né paghiamo gli utenti dei social media per pubblicizzare la nostra offerta. Questi influencer offrono consigli medici nei loro video e quello che ci ha contattato spiega addirittura sul suo profilo come rompere la penna di Mounjaro per utilizzare anche il liquido residuo».
Nessuno di questi video, continua il farmacista, «può essere controllato dalla farmacia online che collabora con l’influencer e ci rifiutiamo di pensare che le autorità regolatorie tollerino questi contenuti. Dobbiamo tutti fare la nostra parte per garantire che i farmaci da prescrizione siano venduti in modo responsabile. Ma è triste quando qualcuno tra noi farmacisti antepone i profitti alla sicurezza. Spero che il Gphc (l’ente di vigilanza professionale, ndr) adotti misure drastiche per fermare queste pratiche e garantire che le farmacie online agiscano in modo responsabile».