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Uk, un terzo delle farmacie online non soddisfa gli standard del servizio

8 Marzo 2023

Quasi un terzo delle farmacie online britanniche non soddisfa gli standard del General pharmaceutical council, l’autorità nazionale che vigila sulla qualità del servizio farmaceutico. Lo ha detto il direttore della divisione Insight, intelligence e ispezione del GPhC, Claire Bryce-Smith, intervenendo due giorni fa a un incontro pubblico. Tra le farmacie in calce e mattoni, ha riferito ancora la dirigente, quelle che non rispondono ai requisiti sono soltanto il 16%.

L’inadeguatezza riscontrata più spesso, ha spiegato Bryce-Smith, riguarda l’impiego dei farmacisti in attività che non rientrano nelle loro competenze, soprattutto nelle farmacie online. In particolare, sono frequenti i casi di farmacisti che dopo essersi trasferiti da una farmacia fisica a una online «sembrano avere dimenticato come si lavora in un presidio farmaceutico del territorio». La considerazione riguarda soprattutto le procedure che richiedono una valutazione professionale della ricetta medica.

L’iperprescrizione o la prescrizione inappropriata, ha continuato Bryce-Smith, sono tra le irregolarità osservate più spesso nelle farmacie online, così come la mancanza di «controlli appropriati» e di procedure di alert. «Quando i farmacisti vanno a lavorare in una farmacia online» ha osservato la dirigente «i comportamenti che venivano osservati nella farmacia del territorio perdono la loro rilevanza».

A maggio, ha rivelato Bryce-Smith, il GPhC aveva riscontrato un «numero significativo» di farmacisti con problemi di idoneità alla pratica professionale (187 casi) che lavoravano in farmacie online (83 in tutto). Ad agosto, l’autorità di vigilanza aveva intrapreso azioni disciplinari contro altri cinque farmacisti che lavoravano per fornitori online.