Ammontano a oltre 198mila le consultazioni fornite agli assistiti tra giugno e luglio da un campione di quasi 9.500 farmacie inglesi. E in più di 85mila casi la consulenza non ha portato alla dispensazione di alcun farmaco, in altri termini il paziente è stato seguito a prescindere dal potenziale guadagno che poteva discenderne. I dati arrivano da un audit condotto dal Psnc (Pharmacy service negotiating commitee, il comitato che rappresenta le farmacie del territorio ai tavoli negoziali con il servizio sanitario) con l’obiettivo di misurare la qualità dell’assistenza fornita dalla rete degli esercizi farmaceutici convenzionati. Se si proiettano i dati sulla totalità delle farmacie inglesi, dice il Psnc, risulta che in una settimana vengono fornite più di un milione di consultazioni.
In media, dicono ancora le rilevazioni, ogni farmacia fornisce 6,4 consultazioni al giorno, per un impegno quotidiano di circa 75 minuti. Il tempo preso da ogni consulenza, però, varia in base alla qualifica della persona che la fornisce: se si tratta di un farmacista, il colloquio dura in media 5 minuti, che calano a poco più di quattro se chi risponde al banco è un non farmacista. In tal caso, però, il 19% delle consultazioni finisce per chiamare anche in causa il farmacista, che a sua volta spende in media altri 4 minuti.
Dall’indagine, spiega il Psnc nella relazione che l’accompagna, emerge evidente l’inadeguatezza dell’attuale sistema con cui il servizio sanitario pubblico (Nhs) paga le farmacie convenzionate: una remunerazione basata principalmente sul numero dei farmaci dispensati, è la considerazione del Comitato, è «imperfetta». E’ vero che il contratto tra Nhs e farmacie include anche la retribuzione di alcuni servizi ai pazienti, ma resta il fatto che l’attuale sistema «non è più sufficiente a coprire i costi sostenuti dai farmacisti per la consulenza».
Secondo Simon Dukes, amministratore delegato del Psnc, covid ha cambiato i comportamenti dei pazienti, che ora in caso di bisogno si rivolgono prima alla farmacia e dopo ad altri servizi del Nhs. L’auspicio, dunque, è che il servizio sanitario proponga anche alle farmacie inglesi lo stesso accordo sottoscritto con le farmacie scozzesi, remunerate dalla fine di luglio non solo per i farmaci che dispensano ma anche per le consultazioni e i colloqui con i pazienti.