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Usa, esplode il caso ranitidina: perdite in borsa per Gsk, Pfizer e Sanofi

4 Giugno 2024

Sta già avendo pesanti riflessi in Borsa per tutte le aziende farmaceutiche coinvolte la decisione di un giudice del Delaware, negli Usa, di portare in dibattimento le cause intentate da oltre 75mila consumatori contro Pfizer, Gsk, Sanofi e Boehringer Ingelheim (l’unica non quotata) per avere sviluppato patologie cancerogene in seguito al consumo di ranitidina. Sotto accusa, in particolare, c’è il farmaco Zantac, originariamente sviluppato da Gsk, commercializzato a partire dagli anni ’80 (prima su ricetta e poi in versione otc) e prodotto negli anni da diverse aziende. Le cause fanno riferimento ai provvedimenti con cui nel 2020 la Fda (ma anche l’Ema, per quanto concerne il mercato Ue) aveva ritirato il farmaco dal mercato a causa di contaminazioni da nitrosammine legate al processo produttivo. Tutte le indagini di laboratorio avevano comunque rilevato rischi estremamente ridotti per la salute.

La questione è controversa: nel 2022 un tribunale della Florida aveva respinto un’analoga richiesta in quanto le prove portate dai presunti danneggiati non erano sostenibili. In California e Illinois, invece, altri giudici hanno accolto le stesse prove e autorizzato il procedimento.

Alla notizia della decisione del Delaware, le azioni di Gsk alla Borsa di Londra hanno perso oltre il 9%, a Parigi quelle di Sanofi circa l’1%. Secondo l’analista James Gordon, di JPMorgan, le cause legali potrebbero arrivare a costare alle aziende coinvolte, in particolare Gsk, dai due ai cinque miliardi di dollari.

In una dichiarazione rilasciata sabato scorso, 1 giugno, Pfizer e Gsk hanno fatto sapere che intendono appellarsi contro la decisione del tribunale del Delaware. Sanofi, riferisce un articolo della rivista Daz.online, sta affrontando nello Stato americano 25mila cause legali.