Nella stagione influenzale 2018/2019 le farmacie del territorio hanno somministrato poco meno di 1,3 milioni di vaccini, 70mila in più rispetto alla stagione precedente. E’ quanto riferisce il rapporto pubblicato ieri dal Psnc, il Comitato che negozia con il servizio sanitario britannico (il Nhs) i contratti di settore. I dati, è l’avvertenza, sono ancora provvisori perché raccolgono la contabilità registrata dalle farmacie sulle loro piattaforme elettroniche, ma sono diversi gli esercizi che ancora non inviano telematicamente. Nella stagione 2017/2018, per esempio, sono state più di 145mila le vaccinazioni che le farmacie hanno segnalato tramite registrazione su carta, quasi 1,2 milioni invece quelle notificate per via elettronica.
Per avere i dati definitivi, dunque, sarà necessario attendere ancora qualche mese ma il bilancio provvisorio fornito dal Psnc viene considerato già positivo: come ricorda il Pharmaceutical Journal, la rivista della Royal pharmaceutical society, la stagione non era cominciata bene e in autunno le farmacie del territorio avevano dovuto disdire diverse richieste a causa di ritardi nella consegna del nuovo vaccino adiuvante trivalente.
Per quanto provvisori, in ogni caso, i dati dimostrano una volta di più che la vaccinazione in farmacia incontra un gradimento crescente da parte della popolazione. Lanciato dal settembre 2015, il Flu vaccination service è il quinto dei “servizi avanzati” che il Nhs ha inserito nella convenzione nazionale con le farmacie. Nei primi due anni potevano usufruirne soltanto gli anziani dai 65 anni in su, le donne in gravidanza e alcune categorie di malati, dal novembre 2017 possono vaccinarsi in farmacia anche gli operatori dei servizi di assistenza domiciliare, dalla prossima stagione verranno ammessi anche i bambini in età scolare (6 anni). Un allargamento, spiega sul proprio sito il Psnc, che si spiega con l’accessibilità e la comodità del servizio.
La remunerazione prevista per il servizio è stata aggiornata nell’agosto 2018 e ammonta a 9,48 sterline (circa 11 euro) per vaccinazione, 7,98 sterline per la somministrazione e 1,50 per il costo del farmaco. Modificato anche il percorso formativo: da quest’anno per vaccinare basta una lezione di addestramento con tutor per l’apprendimento delle tecniche iniettive e un corso da ripetere a cadenza triennale (anziché biennale) per la rianimazione d’urgenza.
Tra coloro che nella stagione appena conclusa hanno usufruito della vaccinazione in farmacia il gruppo più numeroso è rappresentato dagli anziani di almeno 65 anni (incidenza tra il 54 e l’80%, a seconda delle piattaforme di registrazione), seguiti dai pazienti affetti da malattie respiratorie croniche (tra il 6 e il 14%) e i diabetici (tra il 4e il 14%).