Sono attualmente quindici i Paesi europei che finora hanno autorizzato con successo la vaccinazione in farmacia e altri dovrebbero seguire «per il bene dei pazienti e della salute pubblica». È l’augurio formulato dal Pgeu, che ieri ha diffuso un position paper in cui si incoraggia l’adozione di politiche vaccinali imperniate sulla farmacia.
«I farmacisti del territorio» si legge nel documento «contribuiscono alle strategie di vaccinazione perché sono idealmente al centro delle proprie comunità per fornire informazioni, consulenze e trattamenti, al fine di ridurre l’onere delle malattie prevenibili con vaccinazione. I farmacisti partecipano anche a campagne di sensibilizzazione sulla vaccinazione, affrontano l’incertezza legata ai vaccini e contribuiscono ad aumentare la copertura vaccinale».
Abilitare i farmacisti alla vaccinazione, pertanto, «migliora l’accessibilità, la convenienza per i pazienti e soprattutto i tassi complessivi di vaccinazione. Gli orari estesi delle farmacie e una rete strategicamente distribuita di professionisti altamente qualificati offrono un’opportunità unica per espandere i servizi vaccinali».
Il position paper del Pgeu, in particolare, suggerisce tre interventi da intraprendere per massimizzare il contributo dei farmacisti nel contrasto delle malattie e migliorare le coperture vaccinali: