Nonostante ordini ai distributori partiti con largo anticipo (a maggio) e una campagna vaccinale scattata già da settembre, anche nel Regno Unito le scorte di vaccino antinfluenzale cominciano a scarseggiare. Secondo il Pharmaceutical Journal, in particolare, stanno crescendo le segnalazioni di difficoltà negli approvvigionamenti da farmacie del territorio e mmg. Il Royal College dei medici di famiglia, in particolare, ha scritto al segretario alla Sanità, Matt Hancock, per manifestare la propria preoccupazione riguardo ai rapporti che arrivano da studi medici, farmacie e pazienti, secondo i quali la fornitura di vaccini antinfluenzali è sempre più problematica. «Non sarà di alcun aiuto per i medici e non verrà tollerata dai pazienti» scrive il Royal College con una punta di polemica «ogni eventuale spiegazione proveniente dal governo che sul tema offre rassicurazioni ottimistiche».
Qualche giorno fa, in effetti, nel corso di un dibattito alla Camera sull’epidemia di covid, Hancock aveva affermato che c’erano riserve di vaccino sufficienti a vaccinare ultra65enni, bambini fino ai sei anni e le altre fasce a rischio. Tuttavia, ricorda il Pharmaceutical Journal, a fine settembre Boots aveva sospeso le prenotazioni di dosi vaccinali per gli under 65, nonostante la catena avesse fatto ordini del 20% superiori al passato.
La rivista inglese, inoltre, cita il caso di «uno dei più grandi distributori farmaceutici del Regno Unito», senza però citarne il nome, che a uno dei suoi giornalisti avrebbe detto di avere già «commissionate» (cioè prenotate) tutte le scorte attualmente in magazzino. Altre forniture sono in via di consegna, ha aggiunto il grossista, e il rifornimento per scaglioni è una prasi abituale anche in tempi normali. Tuttavia, conclude la società, normalmente le consegne si concludono ai primi di novembre, ma quest’anno sarà diverso.