L’Italia si conferma tra i Paesi più longevi al mondo, con una speranza di vita che ha raggiunto 83,1 anni nel 2023, in crescita rispetto agli 80 anni del 2002. L’età media della popolazione è passata da 41,9 a 46,6 anni nello stesso arco temporale. Anche la speranza di vita in buona salute ha registrato un miglioramento, passando da 56,4 anni nel 2009 a 59,2 anni nel 2023. Tuttavia, la longevità crescente comporta importanti sfide socio-economiche, come l’aumento della popolazione anziana a carico della forza lavoro: entro il 2050, si stima che per ogni 100 persone in età lavorativa ci saranno 63 anziani, rispetto ai 38 attuali.
I dati arrivano dal Rapporto 2024 Scenario Longevità, presentato al Forum Internazionale Agevity (Milano, 24-25 settembre) e redatto dal Silver Economy Network in collaborazione con il Centro Studi di Assolombarda, Lattanzio Kibs e Iqvia. L’indagine, in particolare, evidenzia la necessità di migliorare la gestione delle malattie croniche. Secondo l’Osservatorio Salute Iqvia, il 70% degli adulti italiani soffre di almeno una condizione cronica, e il 42% degli over 75 convive con tre o più patologie. A ciò si aggiunge un’ampia diffusione di stili di vita a rischio: il 70% della popolazione adulta ha abitudini dannose come consumo eccessivo di alcol, fumo, alimentazione scorretta e sedentarietà, con il 45% degli italiani che è in sovrappeso o obeso. Questi fattori, combinati a stress e problemi di sonno, rendono la prevenzione un elemento cruciale, soprattutto considerando che oggi solo il 5% del Fondo sanitario nazionale è destinato a questa area.
Il rapporto sottolinea inoltre la crescente importanza della salute mentale, particolarmente critica sia per i giovani che per gli anziani. Il 26% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 12% degli over 55 dichiara di soffrire di ansia o depressione. Per il 92% degli italiani, il benessere mentale è ritenuto fondamentale per una buona qualità della vita nel lungo termine, ma l’accesso ai servizi di supporto psicologico rimane difficile a causa di costi elevati, carenza di servizi gratuiti e lunghe liste di attesa.
Il tema della longevità coinvolge anche il mondo del lavoro. Con il prolungamento della vita lavorativa, le aziende si trovano a gestire contesti multigenerazionali in cui convivono fino a cinque generazioni diverse. Creare un ambiente inclusivo e dinamico, che valorizzi le competenze e promuova lo sviluppo di carriera per tutte le età, è essenziale. Dati Ocse presentati al forum hanno sottolineato l’importanza di politiche che facilitino l’adeguamento dei salari, la valorizzazione dei dipendenti e la possibilità di crescita professionale, sia per i giovani che per i senior.
A livello sociale, il rapporto “Scenario Longevità” ha evidenziato come la popolazione over 65 rappresenti una risorsa economica di grande importanza. Gli anziani contribuiscono in maniera significativa al reddito e ai consumi, costituendo un motore per lo sviluppo di nuove filiere produttive e per la creazione di posti di lavoro. Tuttavia, persistono stereotipi che dipingono gli over 65 come refrattari al cambiamento e alla tecnologia, una percezione che non riflette la realtà attuale e che rischia di escludere i senior dai processi decisionali.
Per affrontare queste sfide, il 48% degli intervistati ritiene che l’alleanza tra pubblico e privato per sviluppare progetti innovativi sia la strada più efficace, mentre il 28% sostiene la necessità di un patto intergenerazionale per rafforzare la collaborazione tra giovani, adulti e anziani. Mariuccia Rossini, presidente del Silver Economy Network, ha sottolineato che «la coesione sociale e la collaborazione intergenerazionale sono elementi fondamentali per trasformare l’invecchiamento della popolazione in un’opportunità di sviluppo per l’Italia e l’Europa». Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, ha ricordato il ruolo che le farmacie svolgono in tema di prevenzione e di assistenza alle persone anziane, non soltanto con la dispensazione del farmaco ma anche con servizi che semplificano i percorsi di salute e riducono i tempi di attesa.