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Inventing for life, italiani soddisfatti del Ssn ma restano liste d’attesa

6 Marzo 2025

Il 62% degli italiani è soddisfatto del Ssn, ma non pienamente: il 46% ritiene che per rispondere ai bisogni di salute sia necessario comunque rafforzare il sistema pubblico, il 12% invece chiede che lo stesso sia fatto verso il privato. Quanto alle criticità, in cima alla classifica si trovano ovviamente le liste d’attesa, poi la carenza di personale e la disomogeneità dell’offerta sanitaria a livello regionale. Sono alcuni dei dati che emergono dal sondaggio Ipsos “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn”, presentato alla settima edizione del summit di Msd Italia Inventing for Life Health.

Il sondaggio mostra che Salute e la Sanità restano in cima alle priorità per il 74% degli italiani e ritiene che siano i settori sui quali il Governo dovrebbe investire di più e più urgentemente. Per i cittadini, inoltre, la spesa sanitaria pubblica nel nostro Paese è al di sotto della media europea e ritengono sia necessario aumentare il finanziamento. Nonostante ciò, 1 italiano su 3 si aspetta che nulla cambierà. Per ciò che riguarda, invece, l’erogazione dei servizi, i cittadini lamentano un forte divario regionale con il 78% dei cittadini che ritiene che l’articolo 32 della Costituzione non venga rispettato pienamente, salvo in alcune Regioni.

«La salute e la sanità restano la prima priorità per i cittadini, seguite dal lavoro, e non potrebbe essere diversamente in un Paese longevo come l’Italia, dove l’invecchiamento della popolazione sfida la sostenibilità di un sistema sanitario pubblico ancora prevalentemente apprezzato, nonostante le criticità espresse nei confronti delle liste d’attesa e della carenza di personale sanitario» aggiunge ancora il sondaggio.

Tra le buone notizie che emergono dal sondaggio, la fiducia sui vaccini: si sgonfia la fatigue vaccinale emersa durante la pandemia, mentre l’opposizione alle vaccinazioni resta confinata in una quota minoritaria della cittadinanza. Critico invece l’accesso alle terapie innovative per il 92% degli italiani, che si dimostrano invece cautamente ottimisti sulla digitalizzazione e intelligenza artificiale: il 70% le ritiene utili, ma una quota importante del campione è preoccupato per l’assenza di contatto umano (81%) e le difficolta di molte persone di utilizzare gli strumenti digitali (72%).

«La legge sulle liste d’attesa sta iniziando gradualmente a dare risultati» ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in videocollegamento «lo dicono i numeri. Tra un po’ sarà completata la piattaforma Agenas, così avremo finalmente i dati regionali per poi poter intervenire con le Regioni laddove ci sono problemi». Per Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze del Senato, una risposta alla richiesta degli italiani di investimenti in sanità potrebbe arrivare da una riqualificazione della spesa. «Abbiamo un enorme problema che può diventare un’opportunità unica» ha spiegato «dobbiamo lavorare ancora sulla qualità della spesa. Continuiamo a registrate grandi differenze sul territorio ma tenendo conto che la spesa è uniforme, quindi pro capite, è necessario lavorare su tali diseguaglianze e da lì recuperare molte risorse».

Dal canto suo Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia, ha rivolto al governo l’invito a varare «una riforma sistemica che incentivi gli investimenti, supporti la ricerca e premi l’innovazione: questa è l’unica soluzione per garantire un accesso alle cure equo ed efficiente e porre davvero al centro i pazienti e i loro bisogni». Il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha invece ricordato che «le aziende del farmaco sono strategiche per la salute, perché offrono un contributo fondamentale alla salute dei cittadini».