Le vaccinazioni sono un pilastro della longevità. È il messaggio che arriva dal convegno organizzato ieri da Italia Longeva al ministero della Salute sul tema “Prioritizzazione della prevenzione vaccinale contro le patologie respiratorie nell’anziano e nel fragile”. L’incontro ha riunito esperti e rappresentanti istituzionali per discutere l’importanza di potenziare la prevenzione vaccinale contro le patologie respiratorie vaccino-prevenibili (Vprd) negli over 65 e nei soggetti fragili.
Ad aprire i lavori Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, che ha sottolineato l’urgenza di affrontare il tema dell’invecchiamento in salute: «Anche il G7 Salute per la prima volta si è occupato di invecchiamento di successo e in buona salute, perché se non si invecchia bene, i sistemi sanitari collassano». Nei Paesi del G7 ci sono quasi 8 milioni di ultranovantenni, con l’Italia che si distingue per la longevità della sua popolazione: «849.402 persone con più di 90 anni e 20mila centenari, di cui oltre l’80% sono donne».
Nonostante questi dati impressionanti, Bernabei ha evidenziato un divario tra la durata della vita e quella in buona salute: «Il divario tra durata della vita e salute è stimato in circa 10 anni». Per colmare questo gap, ha spiegato Bernabei, è fondamentale adottare corretti stili di vita e promuovere la prevenzione, soprattutto attraverso le vaccinazioni: «Le vaccinazioni sono uno dei pilastri che fanno longevità, ma tra gli adulti anziani sono ancora scarsamente diffuse».
Carlo Signorelli, presidente del Nitag (National Immunization Technical Advisory Group), ha sottolineato come la vaccinazione sia cruciale per garantire non solo una vita più lunga, ma una vita in buona salute: «Le vaccinazioni oggi offerte agli anziani sono quattro, ma potrebbero diventare cinque, per migliorare lo stato di salute e prevenire ricoveri».
Anche Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute, ha fatto eco all’importanza della prevenzione primaria, affermando che i fondi per la sanità non sono sufficienti senza un cambiamento di paradigma: «Dobbiamo mettere al centro la prevenzione, puntando su stili di vita salutari e attrezzando la nostra società di conseguenza».
Intervenendo sul tema, Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, ha ricordato che l’Italia ha la popolazione anziana più numerosa d’Europa e che il Governo ha approvato un decreto per integrare sanità e servizi sociali, con l’obiettivo di non lasciare soli i soggetti più fragili e di promuovere la vaccinazione come strumento chiave per la loro salute.
Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, ha invece ricordato nel suo intervento i numeri che caratterizzano il contributo delle farmacie alle campagne contro influenza e covid e ha chiesto chiesto di ampliare la gamma delle vaccinazioni autorizzate nei presidi dalla croce verde, nell’ambito di un modello di “farmacia della prevenzione” che sia punto di riferimento per la salute della popolazione anziana.