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8 marzo, Farmindustria festeggia le donne investendo sulla natalità

9 Marzo 2022

L’industria farmaceutica investe sul futuro dell’Italia con politiche di welfare e investimenti in occupazione che aiutano le lavoratrici, sostengono la natalità e quindi l’incremento demografico, danno lavoro ai giovani e li aiutano a crearsi una famiglia. E’ il “promemoria” che le aziende del farmaco hanno rivolto ieri al Paese dal palco del convegno organizzato a Roma da Farmindustria nel giorno dedicato alla Donna.

«Le imprese farmaceutiche dispongono da anni di programmi di welfare che permettono ai loro lavoratori di conciliare vita e lavoro» ha ricordato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria «siamo all’avanguardia e abbiamo molte best practice. La cospicua componente “rosa” delle nostre imprese è stata determinante: sono donne che lavorano ma sono anche madri e caregiver della famiglia. Le nostre aziende non potrebbero fare a meno della loro creatività, della generosità, della forza di volontà».

«Nel nostro settore» ha aggiunto Enrica Giorgetti, direttore generale Farmindustria «il welfare è stato molto importante: per le donne che lavorano è importante avere alle spalle un’azienda che le accompagna nel percorso lavorativo e familiare». Sono parecchie, in particolare, le agevolazioni che le imprese del comparto offrono per conciliare vita e lavoro così come famiglia e lavoro. Il 91% delle aziende, in particolare, propone già da prima della pandemia forme di flessibilità oraria come part time, smart working e permessi retribuiti aggiuntivi; il 60% delle industrie, invece, assicura sostegni per l’asilo nido, assistenza domestica e istruzione ai figli.

«Negli ultimi 60 anni» ha ripreso Giorgetti «l’Italia è scesa da 1 milione di nuove nascite all’anno a meno di 400mila. Siamo il fanalino di coda in Europa. Ma nell’industria farmaceutica il trend è in controtendenza, con un numero di figli superiore del 45% rispetto a quello delle famiglie medie. Anche nell’occupazione viaggiamo in direzione opposta al resto del Paese: quella maschile è cresciuta dell’11%, quella femminile del 13%».

Oltre al welfare, anche la ricerca va considerata un importante sostegno alla natalità. Grazie a investimenti che tra il 2021 e il 2026 hanno raggiunto i 1.300 miliardi di euro nel mondo, l’industria farmaceutica produce cure sempre più mirate. E all’orizzonte ci sono oltre 600 nuovi farmaci contro le patologie pediatriche, a partire da quelli contro i disturbi genetici, le malattie rare e le patologie neonatali.

Con oltre 34 miliardi di produzione nel 2021, ha ricordato infine Scaccabarozzi, l’Italia del farmaco è ai vertici in Ue insieme a Germania e Francia. Si tratta di una produzione che per l’85% è destinata all’estero e gli investimenti arrivano a 3 miliardi di euro, 1,6 in Riceca e sviluppo e 1,4 in produzione. E il totale degli occupati, per il 90% laureati o diplomati, è di 67 mila, con un aumento registrato negli ultimi 5 anni (10,5%), in particolare di giovani e donne (rispettivamente circa 15% e 13%).