La Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa (Cts) ha cominciato da ieri a valutare la possibilità di «consentire la prescrizione degli antivirali orali contro covid anche ai medici di medicina generale, per favorire un accesso più capillare». Lo ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al Question time della Camera in risposta a un’interrogazione della deputata Lisa Noja (Italia Viva): nei sette giorni che vanno dal 17 al 23 marzo, ha osservato il Ministro, sono stati somministrati 5.171 trattamenti con Paxlovid, il 31% in più rispetto al periodo subito precedente. E i dati, ha specificato, «sono in linea con gli altri Paesi Ue».
«I farmaci antivirali» ha ricordato poi Speranza «sono sicuramente importanti e rappresentano uno degli strumenti per affrontare questa fase nuova, ma non sostituiscono in alcun modo il vaccino che è e resta l’arma fondamentale con cui affrontare questa fase».
L’onorevole Noja, preso atto della risposta del Ministro, ha raccomandato che nella dispensazione di Paxlovid e degli altri antivirali per covid vengano coinvolti non soltanto i mmg ma anche le farmacie del territorio. «In questa pandemia» ha ricordato la deputata «le farmacie hanno dimostrato di essere dei presìdi fondamentali per la salute dei cittadini. Abbiamo affidato loro delle operazioni e dei trattamenti importanti, come la somministrazione dei vaccini o dei tamponi, anche l’erogazione attraverso i presidi farmaceutici aiuterebbe i pazienti ad avere il farmaco più rapidamente».