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Arriva il cronoprogramma del Veneto: spazi riservati in farmacia per l’aderenza

21 Gennaio 2020

Delle nove Regioni selezionate per la sperimentazione della farmacia dei servizi, soltanto il Veneto doveva ancora inviare al Ministero il cronoprogramma delle attività. Ora si può biffare anche la sua casella, senza però accusare l’amministrazione regionale di ritardo: la verità, infatti, è che la giunta veneta ha trasmesso il documento negli stessi giorni in cui lo hanno spedito le altre Regioni, il 16 dicembre, ma nessuno ha fatto avere il protocollo definitivo ai sindacati delle farmacie. E così, si è diffusa la convinzione che a Venezia avessero avuto il sopravvento altre urgenze.

Invece non solo il cronoprogramma è stato spedito nei tempi previsti e i servizi prescelti sono quelli del menù che accompagna l’accordo Stato-Regioni del 17 ottobre (ricognizione farmacologica, aderenza alle terapie, attivazione del Fascicolo sanitario elettronico, servizi di telemedicina, screening del colon-retto) più qualche aggiunta (screening diabete) e per ognuno vengono forniti calendario, farmacie e pazienti da arruolare, attività da svolgere in farmacia e indicatori dei risultati attesi.

Quello dei risultati è un capitolo importante, perché – specifica il cronoprogramma – le farmacie verranno remunerate soltanto se raggiungeranno il target. A tale scopo, il documento elenca per ogni servizio il budget stanziato su un fondo che complessivamente ammonta per il Veneto a 3,9 milioni di euro. Da tale cifra, inoltre, andranno prelevati 250mila euro per la realizzazione dell’infrastruttura regionale di raccolta e registrazione dell’attività (non è chiaro se il riferimento è alla piattaforma di Promofarma oppure una locale) e altri 50mila euro per la formazione, che le Asl organizzeranno di concerto con la Fofi. Quanto ai requisiti, torna anche qui – come in Emilia Romagna – un accenno alla necessità di spazi riservati dove effettuare i colloqui per aderenza e ricognizione farmacologica.

Ricognizione farmacologica
Nel settembre scorso l’Asl 7 Pedemontana ha avviato il servizio in nove farmacie pilota. La sperimentazione, quindi, verrà avviata in questa sola azienda sanitaria e allargata ad almeno 86 farmacie (sulle 101 in attività). Quasi 16mila, invece, i pazienti arruolabili, identificati tra gli anziani dimessi negli ultimi 12 mesi. La formazione comincerà dal prossimo aprile, l’attività da settembre (durata un anno) e ogni farmacia dovrà compilare almeno dieci schede. Risorse previste per la remunerazione, 150mila euro.

Attivazione del Fse
Le farmacie mettono a disposizione dei cittadini materiale che li informa su cosa è il Fse e sui suoi vantaggi, sulle modalità di attivazione, sul consenso eccetera. Il farmacista, quindi, propone pazienti l’apertura del Fse e raccoglie il consenso necessario. La previsione è di reclutare circa 1.360 farmacie sulle 1.440 in attività, i pazienti arruolabili invece (cioè quello che ancora non hanno attivato il Fse) sono circa 2,6 milioni. Adeguamento informatico (per l’apertura del Fse in farmacia) tra gennaio e marzo, attività da aprile a marzo 2021. Ogni farmacia dovrà aprire almeno dieci Fascicoli sanitari e il fondo stanziato per i compensi ammonta a 500mila euro.

Aderenza terapeutica e screening diabete
La Regione ha definito un algoritmo che, attraverso i flussi amministrativi regionali, identifica la coorte di pazienti non aderente o scarsamente aderente alle terapie croniche, affetti da diabete e ipertensione (18 anni o più) oppure con bpco (45 anni o più). Quando un paziente di tali coorti si reca in farmacia con una prescrizione medica, il sistema informatico segnalerà tramite alert l’arruolabilità; il farmacista procede all’arruolamento e accompagna il paziente in una postazione riservata, dove avvia alcune attività strutturate al fine di indagare le motivazioni della non aderenza e migliorarla attraverso la programmazione di almeno due successivi incontri di follow-up. L’attività comprende anche una campagna di screening per il diabete basato sulla somministrazione di un questionario strutturato e sulla determinazione della glicemia. Circa 700 le farmacie che si prevede di arruolare, 15 per ogni esercizio i pazienti da reclutare per un totale di 10.500 individui. Sono invece 35-40 i pazienti da sottoporre a screening diabete in ogni farmacia. Attività da aprile 2020 a settembre 2021, budget per la remunerazione delle farmacie 1,9 milioni di euro.

Servizi di telemedicina
La sperimentazione riguarderà soltanto le aree disagiate della Regione, ossia Asl 1 Dolomiti, 5 Polesana e 7 Pedemontana. Previa manifestazione di interesse da parte delle aziende sanitarie coinvolte, verrà istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare con rappresentanti dei medici specialisti e dei mmg, nonché degli uffici regionali competenti in materia di autorizzazione e accreditamento, al fine di avviare l’attività nel rispetto della normativa vigente. Allo stato attuale, dice il cronoprogramma, non è noto il numero di farmacie dotate di strumentazione per la telemedicina. Verrà quindi effettuata una rilevazione puntuale per censire gli esercizi già forniti, ma l’ipotesi è di coinvolgere al massimo 70-80 farmacie. L’attività si protrarrà dal gennaio 2021 al dicembre successivo, le risorse stanziate ammontano a 60mila euro.

Screening colon-retto
Il Piano sociosanitario regionale 2019-2023 già prevede la partecipazione delle farmacie in campagne di screening. L’Asl 5 Polesana ha avviato di recente una sperimentazione per lo screening del colon-retto che coinvolge tutte le farmacie del territorio, l’obiettivo quindi è quello di estendere tale programma alle altre aziende sanitarie. Si stima di reclutare circa 1.360 farmacie, la popolazione arruolabile supera i 581mila assistiti. L’attività in farmacia si protrarrà dal prossimo maggio a settembre 2021, il target è un miglioramento di almeno il 70% nei tassi di adesione. Il budget per la remunerazione delle farmacie, ricalcata su quella pattuita all’Asl 5 (ma deve essere ancora raggiunta un’intesa con i sindacati regionali) ammonta a un milione di euro.