Nei prossimi provvedimenti sul decreto Ristori siano considerate anche le farmacie private e pubbliche che versano in maggiori difficoltà. E’ quanto hanno chiesto i vertici di Assofarm nel colloquio a distanza avuto ieri con il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Alessia Morani. Le farmacie, è il messaggio lasciato alla rappresentante di governo, continuano a offrire un servizio insostituibile alle loro comunità, ma hanno anche visto peggiorare in modo sensibile le loro condizioni economiche. «Gli esercizi farmaceutici svolgono sì un servizio sanitario pubblico» ha rimarcato in particolare il vicepresidente di Assofarm, Luca Pieri «ma sono anche soggetti di mercato, e pertanto esposti ai problemi che la maggior parte delle aziende locali sta vivendo con la pandemia».
Di qui la richiesta che nei prossimi ristori vengano considerate anche le farmacie in maggiore difficoltà. «Si tratta di una richiesta» osserva il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi «più che legittima e meritata dall’impregno profuso in questi mesi da tutti i farmacisti italiani». Positivo, per lo stesso Gizzi, l’esito dell’incontro: «L’onorevole Morani ben conosce il lavoro delle farmacie italiane nella lotta al Covid e si è dimostrata attenta e sensibile alle nostre riflessioni» è il commento rilasciato al termine dell’incontro «abbiamo la sensazione che da oggi il nostro mondo potrà ricevere più attenzioni dal Governo». Al termine dell’incontro il sottosegretario Morani ha auspicato una riforma complessiva del settore e il rinnovo della Convenzione.