La nuova convenzione con il Ssn deve consentire alla farmacia un significativo salto di qualità nel suo ruolo di presidio territoriale che eroga non soltanto farmaci ma anche servizi per la salute. Se questa condizione non si realizza, tanto vale restare con il vecchio contratto ed evitare di firmarne di nuovi. E’ l’indicazione che arriva dalle prime tappe del tour avviato da Assofarm per raccogliere dagli associati pareri e valutazioni sul doppio percorso intrapreso dall’associazione, per il rinnovo della convenzione e la riforma della remunerazione. «In questi giorni» spiega a FPress Venanzio Gizzi, presidente del sindacato delle farmacie pubbliche «abbiamo incontrato i coordinamenti regionali di Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna, ora segue il Lazio e a breve distanza altre regioni ancora».
In tutte le riunioni, riferisce Gizzi, c’è stata una forte dimostrazione di senso di appartenenza e coesione. «E’ unanime l’orgoglio di essere farmacie comunali» specifica il presidente di Assofarm «e la volontà di uscire dall’angolo con un programma realmente riformista, tanto sulla convenzione quanto sulla remunerazione». L’obiettivo, è in particolare l’indicazione che emerge dai primi incontri, dev’essere quello di mettere al centro farmacista e farmacia, valorizzandone il ruolo di presidio per la salute saldamente integrato nel Ssn. «Va insomma trovato uno sblocco a fronte dell’impasse che registriamo innanzitutto nel confronto con la Sisac sulla convenzione» prosegue Gizzi «tenuto però presente che dalla nostra base arriva un aut aut estremamente chiaro: o si ottiene un nuovo contratto realmente vantaggioso per la farmacia rispetto al suo ruolo sanitario, oppure è meglio non firmare niente e tenerci la vecchia convenzione».
Di questi temi si discuterà anche alla IV Giornata delle farmacie comunali, in programma a Pisa domani e dopodomani. Momento clou del convegno, la presentazione di una proposta di legge per la riforma della 124/2017 sulla concorrenza che la giunta esecutiva di Assofarm ha approntato assieme a Marcello Gemmato, segretario della commissione Affari sociali della Camera. «La proposta di legge verrà illustrata nel corso dei lavori» continua Gizzi «posso dire fin da subito però che l’obiettivo non è quello di andare contro al capitale ma preservare la farmacia da ogni deriva commerciale, attraverso una serie di nuove regole e paletti».