Ben venga il tavolo che Federfarma ha chiesto l’altro ieri ad Aifa e Ministero per trovare soluzione ai disagi patiti dalle farmacie nelle forniture di ossigeno terapeutico. Offrirà alle aziende produttrici l’occasione di tornare sul famoso parere dell’ottobre scorso con cui il dicastero della Salute giudicò illegittima la fatturazione alle farmacie di noleggio e cauzione delle bombole da parte delle imprese. E’, in sintesi, il senso della nota diffusa ieri da Assogastecnici – l’associazione che rappresenta i produttori di gas medicinale – in risposta alla lettera indirizzata da Federfarma ad Aifa e Ministero.
«Assogastecnici» si legge «è aperta al dialogo con Federfarma e le istituzioni interessate per trovare una soluzione che consenta di ripristinare la giusta reperibilità di bombole nelle farmacie e al contempo dare garanzia di sostenibilità al mercato». Se si registrano insufficienze nel numero di contenitori in circolazione, è la tesi dell’Associazione, «è perché in questi anni ogni tentativo di trovare una soluzione per giungere ad una corresponsabilizzazione della filiera sul valore del recipiente è stato negato o addirittura vietato, sostenendo che il valore di rimborso del farmaco deve comprendere anche il valore della confezione. Come per una scatoletta di cartone a perdere». Le aziende produttrici, quindi, «non sono più in grado, in molti casi, di sostenere ulteriori investimenti. E’ allora possibile che alcune imprese, nella loro libertà imprenditoriale, possano trovarsi con un parco bombole insufficiente o che, addirittura, decidano di uscire parzialmente – ritirando l’Aic di alcune confezioni – o totalmente da un mercato considerato non più remunerativo».