Serve «una nuova politica industriale che garantisca sostenibilità al comparto pharma, assicurando a tutte le sue componenti regole chiare, certe e semplificate. E che dia all’industria maggiore autonomia e capacità di reazione». E’ quanto chiede Assogenerici con il “Manifesto per la ripartenza” che l’associazione produttori ha inviato ieri ai ministri della Salute, Roberto Speranza, dell’Economia, Roberto Gualtieri, dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. «Il nostro comparto ha giocato un ruolo cruciale nei mesi della pandemia da covid-19» spiega il presidente dei genericisti, Enrique Häusermann «ora bisogna fare tesoro dell’esperienza vissuta per immaginare un nuovo modello di sanità territoriale e vere strategie industriali pubbliche, in grado di garantire sostenibilità a tutto il comparto, neutralizzando definitivamente lo spettro ricorrente delle carenze di fornitura».
In cima alle richieste c’è la riforma complessiva della governance del farmaco, da anni nell’agenda del Governo: revisione del prontuario e dei tetti di spesa, canali di distribuzione, meccanismi di prezzo e rimborso. E nella ricetta raccomandata da Assogenerici, spiccano le due proposte di escludere gli off patent da una revisione “economica” del Prontuario e spostare sulla convenzionata tutte le categorie di equivalenti impropriamente dirottate sulla diretta/dpc.
Non solo: l’associazione chiede anche di «trasformare la cooperazione emergenziale sperimentata nei mesi dell’epidemia in routine gestionale, puntando sulla dematerializzazione e semplificazione di tutti i processi burocratici»; garantire lo sviluppo del settore dei farmaci off patent e in particolare delle Value added medicines, ossia farmaci a brevetto scaduto modificati o combinati in grado di migliorare la risposta ai bisogni di salute; sostenere lo sviluppo della medicina territoriale e i legami con la rete delle farmacie aperte al pubblico, sviluppando anche tutte le attività in remoto connesse a diagnosi, prescrizione e dispensazione della terapia farmacologica.
Altro tema che Assogenerici mette in agenda, le politiche di acquisto pubbliche: vanno rivisti i meccanismi di gara, in particolare per le forniture ospedaliere, «che oggi rischiano di buttare fuori molte piccole e medie imprese». E va abbandonato il criterio del prezzo minimo per preferire quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in base a quantità minime e massime per ogni lotto.
«Quello della “resilienza” del comparto farmaceutico è un cantiere già efficacemente avviato dalle aziende europee nei mesi della pandemia» conclude Hausermann «una politica industriale efficace dovrebbe svilupparsi su queste tre direttrici: salvaguardare e incrementare la produzione europea; assicurare un sistema regolatorio reattivo ed efficiente; pianificare un modello di prezzi, rimborso e meccanismi di gara più sostenibili nel tempo. È interesse di tutti i Paesi dell’Unione individuare meccanismi capaci di stimolare gli investimenti nella produzione di medicinali in Europa e di incentivare gli investimenti in R&S, attraverso la definizione di obiettivi chiari e di politiche di accesso eque».