Bdf 2000 va in pensione e al suo posto arriva la Nuova Banca Dati Federfarma (Nbdf), stessi artefici (Farmadati e Promofarma) ma nuova architettura: oltre 740 campi per l’inserimento di dati (il doppio rispetto alla vecchia versione), più di 600mila documenti consultabili (erano 288mila nella piattaforma precedente), volume degli aggiornamenti giornalieri decuplicata (da 8mila a 80mila). Ad annunciare la novità una circolare diffusa poco prima di Natale da Federfarma: nonostante i numerosi aggiornamenti, i tracciati della vecchia Banca dati non erano più in grado di assorbire gli aggiornamenti tecnici e normativi accumulatisi nel tempo e così è stato indispensabile mettere in pista una nuova versione.

Nbdf, recita la circolare, è operativa dall’inizio di gennaio ma i gestionali delle farmacie ancora non sono stati aggiornati. Le software house dovrebbero completare gli adeguamenti entro il primo trimestre (ma in un’intervista al settimanale Pharmacy Scanner, il presidente del cda di Farmadati, Ivo Dosi, parla di metà 2024) intanto la Nuova banca dati può già essere consultata dai farmacisti con l’app “Gallery for pharmacy”, compatibile con tutti i sistemi utilizzati dai farmacisti. In aggiunta, è disponibile anche la funzione Repository di Nbdf, che supporta le farmacie nell’assolvimento degli obblighi relativi al nuovo Regolamento Ue sui medical device e diagnostici in vitro.

Tra le novità anche l’aumento del canone annuo per la consultazione della Banca Dati: da 438 a 600 euro, in riscossione in queste settimane. «L’aumento è stato concertato con Federfarma» spiega Dosi nell’intervista «ed è commisurato al valore di Nbdf e al lavoro di Farmadati, così come a quello che stanno mettendo in campo le software house per implementare i gestionali. A tal riguardo, sottolineo che Nbdf non richiederà upgrade della dotazione informatica delle farmacie né obbligherà i farmacisti a frequentare corsi di aggiornamento per l’uso della Banca Dati».