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Banca Ifis presenta la “sua” Credifarma: con i farmacisti che investono

26 Settembre 2018

In questa particolare congiuntura, nella quale le tradizionale scadenze per i pagamenti ai fornitori sono cambiate e il peso del debito si è accresciuto rispetto al passato, i farmacisti titolari hanno bisogno di strumenti finanziari che aiutino la loro impresa a difendere la propria sostenibilità e ripartire. Ed è a questa platea che si rivolgerà la “nuova” Credifarma, presentata ieri a Roma alla stampa di settore da Alberto Staccione, direttore generale di Banca Ifis (l’istituto che da qualche mese è socio “controllante” della finanziaria, con il 70% delle quote), Maurizio Manna, presidente di Credifarma (e rappresentante di Federfarma, cui fa capo il restante 30%), e Marco Alessandrini, amministratore delegato. L’evento è servito innanzitutto a presentare alla categoria dei titolari il nuovo arrivato, ossia Banca Ifis: «Siamo nati nel 1983 come società di factoring all’interno di un importante gruppo industriale del Veneto» ha detto Staccione «nel 2007 siamo diventati una banca ma il mondo della piccola impresa è comunque rimasto nel nostro Dna». Quindi, poco dopo, la nascita di una divisione specificamente rivolta al mondo della farmacia, e nel 2016, l’acquisizione di Interbanca, specializzata nel leasing di medio-lungo termine alle imprese. Infine, nel luglio scorso, l’ingresso ufficiale (con placet di Bankitalia) in Credifarma, al termine di una complessa operazione avviata un paio di anni fa. «Il filo conduttore di tutta la nostra storia» ha sottolineato ancora Staccione «è quello di stare a fianco delle imprese per sostenerle nelle loro strategie di sviluppo».

Sarà così, dunque, anche per la nuova Credifarma, che si presenta come un’esperienza “originale” per Banca Ifis: «Solitamente a ogni acquisizione tendiamo a internalizzare o controllare al 100%» ha sottolineato il direttore generale di Banca Ifis «in questo caso però la presenza di Federfarma è strategica rispetto al nostro obiettivo, che è quello di fare di Credifarma il primo punto di riferimento per le farmacie». Con un occhio di riguardo a due categorie di esercizi: quelli che hanno bisogno di rimettersi in equilibrio e quelli che invece vogliono investire per riorganizzarsi o riqualificarsi.

«Siamo in piena crisi di cambiamento» ha aggiunto Manna «Credifarma è a fianco delle farmacie da più di 30 anni e quindi ne conosce dinamiche e virtù. Con l’ingresso di Banca Ifis abbiamo fatto un salto di qualità che ci consente di affrontare le sfide strategiche del presente e fronteggiare la forza d’urto del capitale». La mission di Credifarma, ha infatti chiarito Manna «rimane quella di sostenere la farmacia indipendente, quella in cui la professione rimane ancora il socio di maggioranza».

A tale scopo, ha detto ancora Manna, Federfarma ha messo in piedi una struttura di collegamento e coordinamento (costi a carico di Credifarma) che assicurerà un contatto continuo tra base e vertici: ne faranno parte dieci responsabili di area (cioè dieci presidenti di unioni regionali) che si preoccuperanno di riportare istanze e richieste dei titolari a un Comitato di sviluppo, composto da tre rappresentanti di Federfarma e tre di Banca Ifis, che a sua volta riferirà al consiglio di amministrazione di Credifarma (dove i componenti del sindacato sono scesi a due a causa del ridimensionamento della partecipazione azionaria). «Grazie a tale struttura» ha assicurato Manna «saremo in grado di realizzare strumenti finanziari ritagliati sulle esigenze delle singole farmacie». «Vogliamo coprire ogni tipo di esigenza» ha aggiunto Alessandrini «anche con prodotti che non sono nel portafogli di altre banche e che sono pensati per aiutare la crescita della farmacia».