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Bollini farmaceutici, il dl Rilancio rinvia l’ingresso dell’Italia nel sistema Ue

12 Maggio 2020

Potrebbe slittare l’ingresso dell’Italia nel sistema europeo di targatura dei farmaci Emvs (European medicines verification system) che dal febbraio dell’anno scorso vigila sulla genuinità dei medicinali in circolazione nel mercato Ue. Al momento partecipano alla piattaforma anticontraffazione le filiere farmaceutiche (produttori, distributori e farmacisti) di 31 Paesi dello spazio comunitario, non ne fanno ancora parte invece Italia, Belgio e Grecia, cui la direttiva 2011/62 dà tempo fino al 2025 per aggiungersi.

Ora però, il Governo italiano vorrebbe sfilarsi. L’ultima bozza del decreto Rilancio, che dovrebbe atterrare oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri, cancella infatti all’articolo 15 l’ingresso del nostro Paese nell’Emvs: il cambio di programma è dettato da un emendamento in apparenza innocuo al d.lgs 219/2006, che all’articolo 73 bis recepiva le indicazioni della direttiva 2011/62. Nella sostanza, come spiega la relazione tecnica di accompagnamento, l’obiettivo è quello di rinviare (a una data che però non viene specificata) l’eventuale adesione dell’Italia all’Emvs, per salvaguardare l’attuale sistema nazionale basato sui bollini adesivi del Poligrafico di Stato. Tenuto anche conto, sottolinea la relazione, che a un anno dall’avvio della piattaforma europea «la Commissione Ue evidenzia gravi carenze nella partecipazione al sistema».

La disposizione non mancherà di far discutere, perché da tempo Farmindustria e Assogenerici premono affinché l’Italia addirittura anticipi la propria partecipazione alla piattaforma europea. Dalla quale le imprese farmaceutiche di casa nostra trarrebbero risparmi non indifferenti. Il sistema Emvs, infatti, si basa su codici univoci tipo datamatrix (in sostanza, i bollini quadrati chiamati Qr code), che vengono stampati direttamente sulle confezioni dei farmaci. Quindi niente bollini adesivi a doppio o triplo strato, che le aziende farmaceutiche italiane pagano al Poligrafico e per di più costringono a tenere in piedi due diverse catene per la stampa delle confezioni.

Non a caso, nel marzo 2018 Farmindustria e Assogenerici avevano firmato con Federfarma, Assofarm, Adf e Federfarma Servizi un’intesa per la costituzione anticipata del Nmvo italiano, ossia l’ente che gestisce il database nazionale dei codici datamatrix (ce n’è uno in ogni Paese che aderisce al sistema) in collegamento con la banca dati centrale (chiamata Emvo). L’obiettivo era quello di ottenere il sostegno della filiera per chiedere al governo di anticipare al 2019 l’ingresso nel sistema europeo, poi la cosa non è più andata avanti. Non resta che vedere quale sarà il cammino del decreto Rilancio, intanto il Poligrafico di Stato ringrazia.