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Manovra, torna al Senato l’emendamento sul tetto al capitale in farmacia

15 Dicembre 2018

Torna il tetto sui capitali in farmacia tra gli emendamenti alla Manovra depositati ieri al Senato. Se ne occupano due proposte di modifica, una firmata dal M5S (primo firmatario il presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, foto) e l’altra dalla Lega (Romeo). Entrambe recuperano in buona parte l’emendamento Trizzino, che a Montecitorio aveva avuto luce verde dalla commissione Bilancio ma era stato poi escluso dal presidente della Camera, Roberto Fico, per incompatibilità della materia. Anche le due proposte depositate al Senato, infatti, fissano al 51% la soglia minima che le società proprietarie di farmacie devono riservare ai farmacisti (partecipazioni e diritti di voto) e danno tre anni di tempo alle catene che già hanno acquistato esercizi farmaceutici per adeguarsi alle disposizioni. L’emendamento Sileri, inoltre, commina una sanzione da 50mila euro alle società che scaduto il termine non si saranno adeguate alla disposizione; i soldi così raccolti andranno ad alimentare un fondo per il sostegno delle piccole farmacie, gestito dal ministero della Salute.

Secondo quanto riferisce un articolo del Corriere della Sera, le multinazionali che hanno investito in Italia ribadiscono l’esistenza di «seri rischi di incostituzionalità sul fronte del principio della legittimità del diritto relativamente alla modifica di una legge d’ordinamento attraverso uno strumento legislativo non idoneo come quello della Legge di Bilancio (il motivo per cui l’emendamento Trizzino era stato cancellato alla Camera, ndr). Così come sul fronte del rispetto del principio di retroattività in merito alla previsione dell’obbligo di adeguamento entro 36 mesi».