E’ senz’altro una buona notizia l’annuncio del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, secondo il quale a settimane la produzione nazionale di cannabis sarà incrementata grazie al coinvolgimento di aziende italiane del pubblico e del privato. La valutazione è di Manuela Bandi, neo-vicepresidente di Federfarma Milano Lodi e Monza e direttore della Fondazione Muralti (l’ente per la formazione del sindacato provinciale), che a FPress conferma i forti problemi di approvvigionamento con cui stanno facendo i conti le farmacie specializzate nelle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi.
Bandi, in questi giorni è tornato agli altari della cronaca il problema della carenza di cannabis a fini terapeutici. Eppure, sembrava che in qualche modo la produzione dello Stabilimento militare diFirenze avesse superato la questione…
Purtroppo non è così, la verità è che la carenza non è mai sparita e continua a ripresentarsi periodicamente. La varietà Fm2, sulla quale si è concentrata la produzione dell’Esercito, è disponibile in modo incostante e spesso insufficiente, forse perché la produzione prende a riferimento parametri di qualità molto più severi dello standard. Ci si deve così arrangiare con le forniture che arrivano dall’Olanda, soprattutto Bediol e Bedrocan, ma non sempre bastano a coprire l’intera domanda e in più ci sono i problemi burocratici.
Cioè?
Mi riferisco ai Piani terapeutici: se la preparazione prescritta è a base di Fm2 quella va preparata, non si può fare altrimenti. Anche se è carente e la farmacia invece ha una buona scorta di Bediol, sovrapponibile al primo. Mandiamo i nostri pazienti a farsi riscrivere il Piano terapeutico, tutti passano al Bediol e così comincia a scarseggiare quest’ultimo, mentre nel frattempo – magari – sono arrivate nuove forniture di Fm2. E noi nel mezzo a barcamenarci, assieme ai nostri pazienti. Cogliamo l’attimo, come dice il poeta: appena c’è qualche disponibilità la ordiniamo e lo comunichiamo agli assistiti che ne hanno bisogno.
Soluzioni?
Le autorità continuano a dirci che la produzione di Firenze e gli acquisti dall’Olanda bastano a coprire la domanda interna ma non è vero; forse ci sono problemi di distribuzione, forse le forniture soo sufficienti in alcune regioni e non in altre, di sicuro non lo sono in Lombardia. Credo che per superare il problema l’unica soluzione sia quella di intensificare la produzione coinvolgendo altre aziende, magari italiane. Bene quindi l’annuncio del sottosegretario Costa.
E’ circolata anche la voce che a Roma si starebbe valutando l’ipotesi di far produrre all’Esercito olio concentrato a base di cannabis, che poi le farmacie diluirebbero in base alle necessità…
L’ho sentita. Forse allevierebbe in parte il problema, ma non potremmo più scegliere tra le varie forme di estrazione per dispensare ai pazienti preparazioni realizzate “sartorialmente”.