Per contrastare i colli di bottiglia che pesano sulle forniture di alcune categorie di farmaci, la priorità è quella di individuare un meccanismo che garantisca «un’equa ripartizione nella fornitura dei farmaci, così che i distributori intermedi, quali anello centrale della filiera, possano assicurare il servizio pubblico». In aggiunta, si potrebbe istituire «un unico ed efficace sistema di allerta preventiva, da azionare quando i distributori rilevino reiterate situazioni di mancate consegne da parte dei produttori». Sono le due proposte che Adf e Federfarma Servizi hanno portato l’altro ieri al tavolo di lavoro istituito dal ministero della Salute per mettere sotto la lente il fenomeno delle indisponibilità.
Il confronto, recita una nota diffusa dalle due organizzazioni di categorie, è stato «proficuo e articolato» e «grazie alla partecipazione di tutti gli operatori interessati si potrà analizzare concretamente il fenomeno dei farmaci mancanti, valutandone oggettivamente le caratteristiche e le cause, senza inutili allarmismi mediatici». La cooperazione tra tutti i rappresentanti del sistema-salute, continua il comunicato, «è l’approccio corretto per definire, promuovere e attuare ogni iniziativa funzionale a garantire l’accesso ai farmaci, tenendo in considerazione la sostenibilità della produzione, distribuzione e dispensazione in un momento di crisi dei costi indotti dalla tensione internazionale».