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Carenze: da farmacisti, produttori e distributori europei appello ai Paesi Ue

3 Marzo 2018

Gli interventi che governi e agenzie regolatorie dell’Ue mettono in campo per contrastare le indisponibilità di farmaci nei diversi Paesi europei dovrebbero prevedere il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco, inclusa la filiera del farmaco. E’ l’appello lanciato ieri in una nota congiunta dalle associazioni europee dei farmacisti (Pgeu, Eahp, Eipg), dell’industria farmaceutica (Efpia, Aesgp, Medicines for europe), dei distributori (Girp) e degli importatori paralleli (Eaepc) in vista della conferenza sulla salute in programma a Sofia il 6 marzo (la Bulgaria ha assunto la presidenza Ue a gennaio).

«La filiera del farmaco» si legge in particolare nel comunicato «è convinta che le esperienze, i suggerimenti e le osservazioni degli operatori, che da tempo si devono confrontare con il fenomeno delle indisponibilità, debbano essere prese in considerazione se l’obiettivo è quello di giungere a conclusioni pienamente consapevoli». Nel 2015, ricorda a tal proposito il comunicato, le associazioni della filiera farmaceutica hanno costituito un gruppo di lavoro informale che nel 2017 ha prodotto un elenco di raccomandazioni subito adottate da tutte le sigle: maggiore disponibilità di dati sulle carenze di farmaci, identificazione precoce di potenziali irreperibilità, maggiore accessibilità delle informazioni disponibili lungo tutti i segmenti della filiera, collaborazione di tutti gli attori.

«Queste raccomandazioni» conclude la nota «rappresentano una parte del più ampio sforzo portato avanti dalle associazioni firmatarie per contrastare il crescente problema delle carenze nell’Unione europea e gli impatti che tale fenomeno provoca su pazienti, professionisti e sistemi sanitari, produttori e distributori».